Quanto spesso devo postare sui social? - Hydrogen Code
aprile 10, 2017

Se ti sei posto questa domanda, probabilmente avrai già fatto qualche ricerca online trovando le risposte più disparate. Per esempio, secondo questa infografica pubblicata sul blog di Hootsuite, l’ideale è postare quotidianamente cinque immagini su Pinterest, fare tre Tweet quotidiani, altrettanti post su Google+ e non andare oltre i 2 post quotidiani su Facebook. Instagram? Tre aggiornamenti ogni due giorni. Dati confermati da Forbes, SocialMediaWeek e Blog2Social. Tutte le fonti citate precisano che superando i 2 post quotidiani su FB l’engagement inizia a collassare. Il bello è che questi articoli sono pubblicati a un anno o più di distanza l’uno dall’altro: con tutte le modifiche fatte agli algoritmi, possibile che nulla sia cambiato?

Eppure, basta sfogliare il profilo Instagram di Chiara Ferragni per realizzare che il suo SMM di queste regole se ne frega: dall’alto dei suoi quasi 9 milioni di follower lui posta anche 4 o 5 aggiornamenti quotidiani, altro che 3 ogni due giorni. Come se ne frega Dan Bilzerian, che di fan ne conta 21 milioni e oscilla dal non pubblicare nulla per una settimana al bombardare i fan con decine di scatti di armi e belle donne. Proprio come fa l’ormai noto team di Ceres su Facebook, capace di postare 4 aggiornamenti quotidiani per poi chiudersi in un silenzio che può durare 4 o 5 giorni.  

La frequenza “ideale” non è un parametro definibile a tavolino, applicabile a ogni realtà. Magari studiando i dati di milioni di profili possiamo dire che sì, di massima queste indicazioni possono essere sensate, come dire che l’altezza media dell’italiano è 178 cm. Vero, ma sono tantissimi al di sopra e al di sotto di tale soglia. Non devi temere di vedere crollare le statistiche se sfori il limite o per un paio di giorni non aggiorni uno dei profili. La frequenza “giusta” è quella che desidera il tuo pubblico e per capirlo non ti resta che guardare le statistiche e studiarle per bene, cercando di capire quando, e quanto, i tuoi fan sono più reattivi, quali sono i temi che stimolano l’engagement.

Il tutto va commisurato agli obiettivi che ti poni e il tipo di azienda che gestisci. Chi produce birra avrà un pubblico ben differente da chi vende lampadine, come differenti saranno obiettivi e soprattutto budget. Proprio quest’ultimo alla fine è l’elemento che più caratterizza la scelta della frequenza: per postare bisogna avere dei contenuti e produrli costa tempo e denaro. Inutile porsi l’ambizioso traguardo di tre post quotidiani su Facebook e altrettanti su Instagram se vuoi contenere la spesa in poche centinaia di euro mensili.

L’overdose di immagini o brevi post in ogni caso è qualcosa da limitare a casi specifici. Pensiamo alla strategia adottata da Coca Cola per controbattere le critiche di Report, per esempio. O a una sfilata di moda, una fiera, un match sportivo: tutte situazioni dove una concentrazione di post in pochi minuti può dare la giusta spinta alla strategia di marketing.

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