Qualche tempo fa vi abbiamo parlato della blockchain, la tecnologia in grado di mantenere al sicuro gli utenti di qualsiasi piattaforma. Ci eravamo soffermati in particolare sul largo uso che se ne sta facendo all’interno dei NFT (non fungible tokens) come le opere d’arte digitali. Quello che però ci aveva stupito di questa tecnologia è che può essere utilizzata veramente per moltissime attività online.
Dopo qualche ricerca abbiamo trovato molte interessanti Start-Up innovative che la blockchain la usano bene. Ne abbiamo selezionate alcune alcune per raccontarvi della loro avventura imprenditoriale.
Ecco a voi 5 Start-up innovative che hanno compreso l’efficacia della blockchain.
Iniziamo con una novità tagliata su misura per gli start-upper e i loro investitori.
2Meet2Biz.com , è una piattaforma di equity crowdfunding e debito, è la prima tra le piattaforme autorizzate da Consob (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) a ricorrere alla blockchain per gestire tutti i processi che riguardano gli investitori idi nuove aziende.
L’equity crowdfunding infatti è un importante strumento per Startup e PMI che le aiuta a raccogliere capitale da utilizzare nel lancio delle proprie attività.
L’Italia è stata fra i primi Paesi a regolamentare questa fattispecie di investimento creando un vero e proprio ecosistema e Registro ufficiale da parte di Consob.
La decisione di utilizzare la Blockchain nasce dalla necessità di applicare le sue potenzialità a processi sostanzialmente replicabili, che caratterizzano normalmente le campagne di equity crowdfunding. In questo modo 2Meet2Biz.com, sviluppata e gestita da Migliora Srl, garantisce ai propri clienti aziende, nonché a tutti gli investitori che aderiscono alle campagne, trasparenza, sicurezza e immutabilità di tutti processi legati alla raccolta di capitali: dalla ricezione della documentazione iniziale fino alla conclusione della campagna.
Per non parlare del costante tracciamento che un investitore può fare delle spese affrontate dalle Start-up. Conservando la certezza di come e dove i soldi vengono spesi e senza dover richiedere l’intervento degli Start-upper nella stesura di un resoconto di spesa.
Insomma la realizzazione di questo progetto e il suo sviluppo consentirebbero al nostro Paese di volare in altro nelle classifiche rispetto all’utilizzo di tecnologie a supporto delle imprese. Un tema che oggi ci vede ancora troppo in basso, visti gli esiti negativi che la pandemia ha causato al mondo del lavoro con la conseguente impreparazione di Aziende e dipendenti ad affrontare mesi di smart-working.
Una delle novità più allettanti per tutti gli appassionati di calcio arriva dall’Azienda Sorare una piattaforma digitale completamente dedicata al Fantacalcio. In molti ricordiamo quei lunghi tabelloni sui banchi di scuola durante l’ora di ricreazione con Squadre e giocatori da piazzare, spostare, vendere e comprare. Grazie a questa applicazione il gioco diventa digitale. Ma non è questa la novità, visto che di piattaforme del genere ne esistono molte già da anni.
La grande innovazione di Sorare sta proprio nell’utilizzo della blockchain per tutelare la compravendita dei giocatori senza correre alcun rischio.
La piattaforma, che conta oltre 120mila giocatori attivi ogni mese, utilizza lo scambio di criptovalute per rendere il gioco più realistico. Inoltre molti dei premi vinti sono proprio quei famosi NFT (non fungible tokens) protetti dalla stessa catena digitale.
Una volta iscritti alla piattaforma gli utenti possono comprare le carte dei giocatori (anch’esse equiparate a NFT) e metterle su un campo da calcio, proprio come se stessero partecipando ad un videogame. In caso di infortuni e di cambi e sostituzioni, gli utenti devono immediatamente rispondere con la compravendita dei loro giocatori per non perdere punti. Tutto questo rende la piattaforma una miscela avvincente di fantacalcio, collezionismo e scambio di criptovalute.
Giocare non è semplicissimo. Si tratta quasi di un lavoro a tempo pieno dove velocità e conoscenza del mondo del calcio (anche delle squadre in serie C) consentono di guadagnare molti soldi.
Recentemente, Grant Anderson, un analista aziendale che vive a Edimburgo, ha deciso di puntare tutto sulla piattaforma e di iniziarci a guadagnare importanti capitali. Con un prestito di 10.000 euro, racconta, è riuscito a raddoppiare il suo capitale iniziale.
Sorare premia la pianificazione a lungo termine e questo sistema lo rende ideale per gli esperti di investimenti in borsa.
Insomma se avete voglia di iniziare a guadagnare anche voi con questa piattaforma, assicuratevi prima di avere una solida strategia dietro le spalle. In alternativa qui trovate il Poadcast aperto da Anderson interamente dedicato a come guadagnare soldi su Sorare.
Dal mondo dello sport passiamo adesso a quello della tavola. In particolare al cibo nostrano, quello Made in Italy.
La nuova Start-up di cui parliamo adesso è Trusty, un’applicazione per lo smartphone che consente ai consumatori di tracciare i prodotti agroalimentari che trovano al supermercato per scoprirne la catena di produzione.
Quello dei falsari si sa, è un mondo che tarda a invecchiare. Cibi e bevande non sono esclusi da questo genere di crimine che spesso vende con marchio Made in Italy ciò che in realtà di italiano ha ben poco, forse solo le parole sull’etichetta.
Grazie a Trusty basta inquadrare un QR code che proietta i consumatori su una piattaforma digitale dove potranno scoprire la località di produzione del cibo e in alcuni casi il volto del produttore stesso (contadini, pastori, imbottigliatori ecc.). Tutte le informazioni sono mappate e facilmente identificate su Google Maps.
Ma la blockchain dov’è? La nuova tecnologia sta proprio nei dati salvati riguardo la catena di produzione. Tutte le informazioni infatti sono registrate e protette nella catena e non possono essere modificate in nessun caso. Ogni elemento della catena aggiunge delle informazioni (luogo di produzione, cambio di trasporto, codice del lotto ecc.) e sono costantemente sorvegliate dai produttori e dagli stessi consumatori, in modo da evitare atti di pirateria a tavola.
Insomma è indispensabile controllare ciò che esce dal portafogli, però anche quello che entra nella nostra bocca merita di essere controllato e tutelato.
La quarta Start-up che vi presentiamo potrebbe contribuire a cambiare l’opinione di molti sugli esseri umani.
Da che mondo è mondo, l’empatia ci spinge ormai da millenni ad intervenire nei confronti dei più bisognosi. I gesti di aiuto reciproco e di carità sono numerosi eanche durante questa pandemia che ci costringe per mesi a restare chiusi in casa, non mancano atti di bontà fatti a distanza grazie all’utilizzo di nuove tecnologie.
La sfida però è quella di difendersi dai soliti furbetti che fingendosi bisognosi provano a estorcere denaro ai più buoni. Non mancano poi atteggiamenti di sfiducia e ritrosia nel donare dei soldi ad enti di beneficenza che poi “non si sa che fine fanno”.
Per mettersi al riparo da ogni dubbio è nata Charity Wall la Start-up di foundraising che permette alle Onlus di farsi notare e di ottenere donazioni in maniera semplice e trasparente.
La piattaforma infatti utilizza la blockchain per proteggere i documenti e gli atti notarili delle Onlus e per guidare i donatori passo dopo passo nelle loro offerte in danaro. Ogni donazione infatti costituisce un blocco della catena, grazie alla quale il donatore potrà controllare come, dove e quando l’ente di beneficenza ha speso i soldi dell’offerta.
Questo dimostra come la blockchain possa aiutare le persone a fidarsi le une delle altre e fornisce inoltre la possibilità di non estraniare i donatori dalle attività delle Onlus. Il controllo delle spese passo dopo passo aiuta gli utenti a sentirsi più partecipi delle attività degli enti benefici e a responsabilizzarli su quelli che sono i bisogni e le tematiche trattate dalle Onlus.
Questa Start-up è ancora agli inizi della propria attività ma è già completa nella sua struttura essenziale.
Se sei una Onlus e desideri ricevere donazioni dovrai pagare un abbonamento mensile che ti consentirà di accedere a tutti i servizi della piattaforma. Viene creata una landing-page (mini-sito web) della NPO portale web di Charity Wall, e si ha accesso ad una Area Riservata
dove si possono gestire tutte le impostazioni e gli strumenti (CharityTOOLS) della suite di Charity Wall.
La NPO, per raccogliere e gestire tutte le donazioni, deve creare all’interno di Charity Wall un portafoglio elettronico (e-wallet) dedicato ad ogni progetto sociale col quale può pagare le spese ad esso relative.
Il tutto notarizzato in tempo reale in Blockchain.
Insomma la blockchain può diventare veramente la catena di fiducia che salverà il mondo.
Eppure c’è chi riesce a speculare anche su questa. Come si legge in un articolo de La Repubblica, da quando è stato approvato il green pass, sono partite su alcune chat Telegram delle vere e proprie offerte per acquistare una finta certificazione. Il prezzo è contenuto: 150 dollari da pagare in criptovalute.
Il problema è che ai controlli questi certificati risultano veri in quanto probabilmente sfruttano delle falle nella raccolta dati.
Questo sembra un tipico caso di contraffazione facilmente risolvibile grazie all’utilizzo della blockchain. Eppure in Europa nessun paese si è ancora accorto delle potenzialità di questa tecnologia applicata al sistema di GreenPass.
Nessuno, nessuno?
In effetti qualcuno ci ha già pensato. Si tratta di una piccola Repubblica situata al centro dell’Italia. Esatto, parliamo della Repubblica di San Marino.
La Repubblica non è nuova a questo genere di tecnologie che da diverso tempo sta studiando per poter rendere sempre più efficienti i processi burocratici dello Stato.
Questa volta però non ha solo deciso di sperimentare ma anche di mettere in atto la tecnologia.
Ogni abitante di San Marino infatti, dopo i vaccini e/o il tampone negativo, riceve un doppio GreenPass. Il primo è quello standard europeo, che abbiamo anche noi italiani e che ricordiamo essere quello facilmente falsificabile. Il secondo invece è un QR code con le informazioni del cittadino protette dalla blockchain.
Ogni pass quindi conserverà tutte le informazioni sullo stato di salute inerente il Covid in una cartella clinica formato NFT e non potrà essere in alcun modo falsificabile, seguendo proprio la logica della catena che abbiamo visto essere quasi del tutto inattaccabile (per il momento).
In sintesi, come abbiamo visto, tutte (o quasi) le Start-up elencate sono nate nel nostro Paese. Questo dimostra che il coraggio di applicare le nuove tecnologie alle Aziende non manca in Italia. A volte però manca quella capacità di fidarsi delle giovani imprese e di supportarle nelle loro scelte innovative.
Quella della blockchain è una scelta che potrebbe cambiare per sempre e in meglio il mondo del business nello Stivale.
Ci auguriamo che sempre più italiani siano messi in grado di avviare con coraggio e fiducia le proprie attività senza dover vedere crollare i propri sogni davanti a muri fatti di indifferenza, lentezza burocratica e sfiducia.
Sogniamo un’Italia che conservi sempre il suo stesso cuore ma con una testa nuova, più tecnologica e attenta.