A Christmas Carol by Hydrogen inizia in una notte buia e tempestosa a Hawthorne in California.
No. Era una calda notte d’inverno. 12 gradi circa…ok, non così calda.
Allora, era una sera di sereno variabile con l’87% di umidità e vento da Sud-Ovest di 2Km/h, a Howthorne in California.
Risolto il problema ambientale, ci resta da dire solo che la nostra storia inizia nell’ufficio principale della sede di SpaceX, sulla scrivania di Elon Musk.
Clima e luogo ci sono, ora le rogne sono tutte del povero Elon che essendo l’imprenditore più in vista del momento, da quando Berlusconi si dedica alla corsa in Campidoglio, sarà anche il protagonista di A Christmas Carol by Hydrogen.
Come dicevamo, ci troviamo sulla sua scrivania.
Liscia, pulita, quasi scarna. Le zampette agili si muovevano sulla superficie solida e libera. Così una piccola pulce si affrettava a raggiungere uno degli uomini più famosi al Mondo. I minuscoli occhi riconobbero da lontano la possente mano di Elon che seduto sulla sedia interagiva al computer e parlava con qualcuno.
La pulce per prudenza si avvicinò solo di poco al portatile e osservò minuta il dialogo.
– “Bene, per oggi è tutto. Ricordate che quello che vi sto chiedendo è molto importante per l’Azienda. Comprendo la difficoltà di essere lontani dalla famiglia il giorno di Natale, ma ricordate che siamo a un passo dalla finalizzazione del progetto”
-“Elon scusami…” dall’altra parte del PC la voce del capo ingegnere si fece avanti sicura ma rispettosa “è necessario rivedere il piano di sicurezza del progetto. La squadra è in burn out e basta poco perché qualcuno rischi di farsi seriamente male.”
-“Davvero Kevin? A me risulta che il piano sarà rivisto a metà gennaio. Fino ad allora…bhe fate attenzione. Vi ricordo che siete liberi di andarvene quando volete. Se non volete accettare il rischio allora restate a casa, qui nessuno vi obbliga. Se invece avete fiducia nel progetto restate…”
-“Ma Elon qui non stiamo parlando di piccoli incidenti o ustioni. Una razzo spaziale è roba seria, qualcuno potrebbe morire…”
Elon li fissò per un istante con gelida impassività
-“Bhe…è un’eventualità. La scelta è vostra. È tutto grazie!”
La piccola pulce approfittò della veloce pausa di Elon per spiccare un balzo lunghissimo e arrivare all’orecchio del manager.
“Elon! Elon!”
Elon Musk iniziò a percuotersi con violenza l’orecchio destro senza riuscire a far smettere il suono che proveniva dal padiglione auricolare.
“È inutile che ti agiti Elon. Sono solo un messaggero, una volta adempiuto il mio compito svanirò per sempre e non mi rivedrai mai più”
“Chi sei?” fece con voce tremate
“Chi sono? Chi ero vorrai dire -tuonò la pulce con una voce lontana- …ora sono solo un’ombra che si aggira per il mondo sotto la forma di una misera pulce. Un tempo, invece, ero un ricco imprenditore che ha dedicato tutta la sua vita al lavoro. Al momento della mia morte gli spiriti mi hanno reso piccolo, quanto le dimensioni del mio cuore.”
“Sto sognando, non è reale…” Elon iniziò a scuotere la testa nervosamente
“Si che è reale Elon…ricordati non fare come me, c’è ancora una speranza. Questa stessa notte allo scoccare del dodicesimo rintocco d’orologio, riceverai la visita di uno spirito, così sarà per tre notti…”
“Cioè come A Christmas Carol? Sciocchezze, solo perché non ho dato un giorno di ferie ai miei dipendenti. A 28 anni fui licenziato da PayPal perché mi presi una settimana di ferie. È questo il problema con le ferie…perdi il controllo di tutto” in preda all’agitazione iniziò a sbattere le mani sulla scrivania.
“Sono solo un messaggero Elon…”
“Sparisci!” Elon urlò con quanto fiato aveva in corpo.
“Io ti ho avvisato…addio”
Per un momento Elon ascoltò il silenzio intorno a se. Accortosi della fine di quell’incontro distese la schiena sulla sedia e lasciò che lo schienale si inclinasse leggermente sotto il peso.
“Silenzio, è sparito ahahah. A mezzanotte ahahah. Che tecnologia era? Microchip? Si certo…bene se qualcuno verrà a mezzanotte mi farò trovare pronto. Vi aspetto qui…”
Il silenzio avvolgeva gli uffici di SpaceX come una pashmina avvolge una bibliotecaria nei weekend in cui è di turno al backoffice.
Solo la luce di una fioca candela illuminava lo studio del CEO. Una candela al led ovviamente. Intento a contare il numero di interviste da lasciare al Times a gennaio. D’un tratto un suono turbò i pensieri di Elon che preso da un turbinio di ansia e paura iniziò a soffocare il respiro. Lo schermo del computer iniziò a mostrare immagini che Elon neanche ricordava più. Una foto di famiglia sbiadita in vacanza in Messico. La vecchia casa dove era cresciuto. Lo zio, i cugini…in un incessante ticchettio di flash. Al dodicesimo rintocco la quiete. Un vago silenzio interrotto solo dalla ventola del computer. Lo schermo nero non dava segni di vita. Ecco d’improvviso apparire un video sullo schermo.
-“Puff the magic Dragon lived by the sea…”
Elon saltò dalla sedia. Qualcuno dall’altra parte della stanza in penombra cantava la canzone.
-“Calmo fratello, vengo in pace. Cavoli se mi piace questa musichetta. Roba da checche ma comunque allegra”
-“Chi sei? Fatti vedere…” rispose spaventato.
Lo spiritò con un passo uscì dall’oscurità svelando la sua figura…
-“Ma tu…ma tu…sei” disse Elon
-“Si lo so…gli assomiglio. Siamo spiriti, non abbiamo forma…quindi proviamo ad assomigliare a qualcuno. Piacere, sono lo spirito delle Start Up passate”
“Gesù…sei uguale a Peter Tosh…con la canna in mano e tutto il resto” Elon lo fissò sbalordito.
“Dai fratello non abbiamo molto tempo. Devo portarti in un paio di posti. Prendi la mia mano…”
Elon titubante afferò la grande mano dello spirito che con una grossa risata iniziò a far volteggiare sulla sua testa la canna che aveva in mano. Di colpo una profondissima nube di erba invase l’ufficio. Elon iniziò a tossire mentre lo spirito rideva sempre più vivacemente.
Non appena il fumo si diradò Elon realizzò di aver cambiato luogo. La scrivania e le poltrone erano scomparse. Davanti a loro c’era solo un lungo corridoio pieno di armadietti metallici di colore blu, come quello di una scuola.
“Dove siamo? Aspetta…sono già stato qui…è la mia vecchia scuola…” d’un tratto un’anziana signora uscì da un’aula con in mano dei libri “ma quella è la signorina Carol, la mia insegnante di matematica…- Elon alzò il braccio e fece per chiamare la donna -Signorina…signorina sono qui”
“Ma cosa fai? Questi sono solo i fantasmi delle cose che sono state, bello…non possono vederti. Guarda chi c’è? Baby Elon a ore nove” con un cenno della testa, lo spirito indicò una delle stanze che affacciava sul corridoio. La porta era socchiusa ed era possibile guardarci attraverso dalla porta finestrata.
Elon osservò il ragazzino con aria sorridente e malinconica. Seduto da solo ad un vecchio computer Commodor “Sono io che programmo il mio primo videogame…è stato il primo affare che ho chiuso”
“Aspetta bello…chi sono quelli?”
Un gruppo di ragazzini entrò nella stanza e si avvicinò al giovane Elon
“Hey Musk…lo sai che sei strano? Guardate…Elon lo strambo lavora al computer. Sei uno sfigato Musk è per questo che i tuoi hanno divorziato”
Il gruppetto di ragazzi andò via ridendo lasciando il giovane solo nella stanza, col viso rosso e le lacrime trattenute.
“Portami via da qui spirito!” sussurrò Elon
“Sta calmo bello, queste sono solo ombre…”
“Ti prego spirito portami via!”
Lo spirito rassegnato fece nuovamente roteare la canna sopra la testa e tutto svanì come in una nube di fumo.
Di colpo una musica pop iniziò a echeggiare nelle orecchie di Elon.
“Ahahahah grande fratello! Guarda qui quanta bella robina”
Un gruppo di ragazze gli passò attraverso. Giovani, belle, sinuose si avviavano sorridenti verso un corridoio centrale.
I due erano dentro quello che sembrava il dormitorio di un college. Tutt’intorno musica, risate e alcol.
“Ma certo…questo è il mio College, ero l’anima della festa! Le organizzavo tutte io.” disse Elon con un sorriso stupito.
“Ti piaceva fare baldoria con gli amici, eh Elon?”
“Mi piaceva? Lo adoro ancora!” Elon iniziò a ballare in maniera frenetica provando a interagire con la gente intorno.
Lo spirito iniziò a ridere a crepapelle.
“Elon sono solo ombre di ciò che è stato, ricorda” la musica iniziò ad essere sempre più forte “Cosa hai detto spirito?”
“Ricorda che le feste le puoi ancora organizzare nella vita vera…”
Elon guardò lo spirito con un punto interrogativo “Cosa spirito? Non ti sento, la musica è troppo alta”
Lo spirito iniziò a ridere in maniera isterica. A Elon iniziò a girare la testa come un folle carillon di luci e ombre…musica mista alle risate dello spirito. In un vortice stremante Elon decise di lasciarsi cadere a terra esausto. Toccò il pavimento, era di nuovo nel suo ufficio…lo spirito non c’era più.
Elon iniziò a prendere fiato sdraiato supino sul pavimento. Non aveva ancora aperto gli occhi che già un costante e fastidioso ticchettio iniziò a ronzargli in testa. Nella testa un campanello premeva sulle tempie. Tac tac tac tac. Dodici rintocchi scandirono il battito d’orologio. Mentre una mano delicata gli scuoteva il braccio.
“Hey…ci sei?”
Elon aprì leggermente gli occhi “Oddio chi è stavolta?”
Una figura rannicchiata lo sovrastava. Con grande sforzo Elon iniziò a mettere a fuoco l’immagine.
“Oddio no…tu no…” Elon iniziò a strofinarsi rassegnato le palpebre come dopo una notte insonne.
“Allora non stavi dormendo come tutti quelli della tua generazione…ben svegliato boomer”
Una ragazzina austera apparve dall’oscurità avvolta da un lungo impermeabile giallo.
“Che vuoi da me? Produco auto elettriche…”
Lo spirito si alzò indispettito. “Ah certo bravo…guarda qui” tirò fuori dalla giacca un iPad con impressi dei grafici. Lo spirito iniziò a scrollare le pagine con un dito.
“Allora, ti ho fatto un Power Point così capisci meglio. Tesla negli ultimi anni ha creato un mercato elitario che solo pochi possono permettersi. Nel frattempo il prezzo del diesel si è abbassato a tal punto che tutti preferiscono inquinare di più nonostante la nostra casa sia in fiamme”
“Ma noi produciamo auto di ultima tecnologia, è ovvio che siano care…”
“Bla, bla, bla…auto in grado persino di uccidere gli esseri umani…how dare you” lo spirito lo osservò con disprezzo.
“Ho capito spirito, grazie per la lezione…”
“Aspetta, non ho finito…guarda qui…è un video di oggi”
Il video rappresentava tre giovani ingegneri intenti a lavorare al progetto di SpaceX. D’untratto dentro l’inquadratura comparvero alcuni bambini in compagnia di adulti.
“E qulli chi sono? Non lavorano qui”
“Sono le famiglie dei tuoi dipendenti. Sapendo che avrebbero lavorato anche a Natale hanno deciso di passarlo insieme ai loro cari mentre lavorano”
Improvvisamente una luce rossa iniziò la lampeggiare…poi il video si fermò.
“Spirito quello è l’allarme di sicurezza…indica la rottura dell’alimentazione del gas…bisogna avvisarli oppure ci sarà una strage”
“Non puoi fare nulla ormai!”
“No ti prego spirito dimmi che è solo un sogno…bisogna aiutarli, dimmi che andrà tutto bene”
Lo spirito abbassò lo sguardo e per un attimo diede un’occhiata allo schermo. D’un tratto i suoi occhi si fecero tristi e cupi.
“Io vedo la prima pagina di un giornale. In foto ci sei tu davanti a una fila di bare…”
“No ti prego spirito salviamoli!” rispose Elon con voce disperata.
“Bhe…cosa importa…” il volto dello spirito iniziò a mutare come gomma, d’un tratto Elon si trovò come riflesso in uno specchio “è probabile che muoia qualcuno, sono gli incidenti del mestiere”
Elon terrorizzato si staccò dallo spirito. In ginocchio iniziò a lacrimare. “Ti prego, ti prego, aiutiamoli!” Elon alzò lo sguardo ma intorno a sè c’era solo lo studio vuoto. Di nuovo silenzio.
“È un incubo…” Elon prese fiato “Ok spiriti. Giuro d’ora in poi di fare del mio meglio per cambiare la mia vita. Mi avete sentito? Ho imparato la lezione!”
Il silenzio fu l’unica risposta.
D’un tratto dal corridoio esterno al suo ufficio Elon avvertì un suono di tacchi sul pavimento. Sembrava più uno zampettare di animale. “Adesso chi è? Hey ho detto che sono apposto, cambierò vita…ok?” Il rumore da fuori si faceva sempre più frenetico. Elon alzò gli occhi al cielo e si trascinò verso la porta.
“Ho detto che va bene, ho capit…”
“Oink oink”
Elon si ritrasse spaventato.
“È uno scherzo? Tu saresti lo spirito del futuro?”
Lo spirito lo fissò “Oink”
“Aspetta ma tu sei…sei…Gertrude il maiale di NeuraLink…”
“Ok va bene facciamolo subito però. Sono esausto, ti prego”
Lo spirito iniziò a correre a gran velocità con le sue zampette.
“Aspetta! Dove corri?”
Lo spirito condusse Elon nel corridoio parallelo dove la sala riunioni era gremita di gente. Un intero tavolo occupato da uomini e donne ben vestiti che si fissavano silenziosi.
“Si può sapere chi sono quest…ma quello è Michael, il mio avvocato”
“Signori -fece l’avvocato alzandosi in piedi- è ormai chiaro a tutti che senza la figura di Elon Musk le sue attività compresa SpaceX non hanno più bisogno d’esistere. In accordo con gli eredi, tutte le aziende saranno chiuse e i beni ceduti allo Stato della California”
Un crosciante applauso riempì la sala. Elon in un angolo fissava sbalordito.
“Non possono farlo. Ho impiegato una vita per costruire tutto questo”
“Oink”
“Sono il volto di SpaceX”
“Oink…”
“Senza di me non esiste più nulla…”
“Oink!”
“Un totale fallimento”
“Oink oink”
Lo spirito riprese la sua folle corsa verso l’ingresso. Elon si sentì trasportato verso un tunnel buio e freddo. Un’imponente folata di vento lo abbattè per terra. “Aspetta spirito dove vai”
Dimprovviso il Mondo si fece ombra, come antifona ad un’oscuro presagio. Tutt’intorno buio, freddo e morte. Un’imponente cimitero si ergeva sotto gli occhi dei due.
La possente zampa dello spirito indicò una lapide dove una mano invisibile sembrava scolpire i caratteri di una buia profezia. La scritta riportava due date:
ELON MUSK *28 giugno 1971 +25 dicembre 20..
“Aspetta spirito ho capito! Ho capito! Ferma tutto ti prego prometto che cambierò!”
Sotto di lui una profonda voragine iniziò ad aprirsi e a risucchiare ogni cosa. “Aiutami spirito ti prego, sto sprofondando”
Elon si aggrappo al pavimento con tutte le sue forze ma nulla potè e venne risucchiato sprofondando in un buio senza fine.
Puff the magic Dragon lived by the sea…
La canzoncina continuava ad andare in loop dallo schermo del computer. Elon si risvegliò con un forte mal di testa e si accorse di essere sul pavimento.
“Maledizione! Questo Metaverso è una figata…ma va tenuto sotto controllo. Mark mi avrà giocato un brutto scherzo…”
Tre colpi bussarono alla porta del suo ufficio. Elon si alzò in piedi “Avanti!”
Il suo segretario entrò “Buongiorno Elon sono le 9, hai la riunione con il Board tra 10 minuti”
“Riunione? Che…che giorno è oggi?”
“Il 25 dicembre…”
Elon scattò con un balzo di gioia
“Ahhhhh siiii. Gli spiriti hanno fatto tutto in una notte, è ancora Natale.”
Il segretario lo fissò allibito
“Tutto bene?”
“Ascoltami bene, voglio che mi trovi il più grande maiale nei dintorni”
“Un…maiale!?”
“Si esatto…fanne delle salsicce…se lo fai entro mezzogiorno ti promuovo”
Il segretario partì spedito.
E fu così che Elon Musk diede il via al cambiamento.
Il segretario trovò il più grande maiale mai visto fino ad oggi negli Stati Uniti, in una fattoria del Maine, che fu trasportato d’urgenza al mattatoio di San Francisco.
Con le salsicce ricavate Elon fece un dono a tutti i dipendenti quel giorno e invitò le loro famiglie a pranzo.
Più tardi, nel pomeriggio, convocò una nuova riunione per fondare una Start Up che si occupasse di tutelare la sicurezza degli utenti all’interno del metaverso.
Ogni anno da allora Elon iniziò a regalare salsicce per Natale ai suoi dipendenti e mentre loro lavoravano pranzava con i loro parenti in un posto sicuro, lontano da tubi di gas.
La Start Up fruttò 1 miliardo nei primi sei mesi dal lancio e tutti furono felici.
Elon diventò il più grande imprenditore mai visto nella storia e come diceva sempre la piccola Greta
“BLA BLA BLA…Che Dio ci benedica, ciascuno di noi!”