Burger King. Adesso si inizia a giocare per davvero
novembre 4, 2020

Dopo anni di mercati assopiti e di strategie di comunicazione noiose e ridondanti, la crisi causata dalla pandemia da Covid-19 è l’occasione per veder rifiorire lo spirito creativo e strategico della pubblicità.

L’economia è un ecosistema delicato fatto di strategie e comunicazione tra le parti, come una partita a scacchi, la partita è iniziata. Burger King ha fatto la prima mossa!

Cosa è successo?

La tipica strategia di Burger King è da tempo comparativa. Ovvero screditare McDonald.

In Italia non ce ne accorgiamo perché in Europa questa modalità di comunicazione è illegale.
Tuttavia da pochi giorni, a livello worldwide, sta facendo esattamente il contrario.

Da poco, la multinazionale, ha lanciato con un post social un invito ben preciso ai propri follower, mai visto nella storia del loro brand. In sostanza recita: la situazione economica è grave, bar e ristoranti rischiano la chiusura, per favore acquistate dai nostri concorrenti.

È giusto che un brand supporti i concorrenti in questo periodo?

La risposta è quanto mai positiva, non solo in termini etici ma anche in termini di convenienza. Bisogna infatti considerare che la principale fonte di energia per i mercati mondiali e per la macroeconomia non sono i soldi ma la matematica.

Ed è partendo dal linguaggio matematico che in molti casi si trova la risposta giusta per affrontare i gravi sbalzi d’umore delle borse.

Secondo l’economia comportamentale, infatti, in tempi di crisi macroeconomica vale il famoso concetto del “Dilemma del prigioniero“. Si tratta di un gioco matematico dove sostanzialmente si invertono i sistemi di potere. Non si tratta di un gioco dove un componente vince e l’altro perde, ma parliamo di un gioco collaborativo dove o si vince tutti insieme, oppure si perde tutti insieme.

Cos’è il “Dilemma del prigioniero”?

Il quesito del gioco è il seguente:
“Due sospettati, A e B, sono arrestati dalla polizia. La polizia non ha prove sufficienti per trovare il colpevole e, dopo aver rinchiuso i due prigionieri in due celle diverse, interroga entrambi offrendo loro le seguenti prospettive: se uno confessa e l’altro tace chi non ha confessato sconterà 20 anni di detenzione mentre l’altro sarà libero; se entrambi tacciono, allora la polizia li condannerà ad un solo anno di carcere; se, invece, confesseranno entrambi la pena da scontare sarà pari a 5 anni di carcere. Ogni prigioniero può riflettere sulla strategia da scegliere tra, appunto, confessare o tacere. In ogni caso, nessuno dei due prigionieri potrà conoscere la scelta fatta dall’altro prigioniero.”

Quindi, la domanda che questo dilemma pone è la seguente: Cosa accadrà? Come si comporteranno i due prigionieri?”

Come riassunto dalla tabella è possibile vedere quanti anni di carcere dovranno subire i sospettati. Il quadro più difficile si evidenzia quando l’uno contraddice o “non aiuta l’altro”, in quel caso uno dei due sconterà la pena di venti anni. Nel caso in cui i due collaborassero, confermando a vicenda le loro teorie, sconterebbero insieme una pena minima.

La collaborazione dei due condannati è definita “Equilibrio di Nash” ed è stata teorizzata dall’omonimo matematico nel 1950:

«Un gioco può essere descritto in termini di strategie, che i giocatori devono seguire nelle loro mosse: l’equilibrio c’è, quando nessuno riesce a migliorare in maniera unilaterale il proprio comportamento. Per cambiare, occorre agire insieme

Insomma il “Dilemma del prigioniero” è un tema molto affascinante.

Lo spirito collaborativo non è affidato al caso ma è frutto di uno stato d’animo verso il quale si dispongono i due prigionieri. Umiltà, voglia di vincere insieme, empatia verso i concorrenti.

Come abbiamo detto, lo spirito collaborativo teorizzato in matematica, ha la stessa validità in campo economico. Nel momento in cui i competitor si trovano ad affrontare una difficoltà comune, la strategia migliore è quella di collaborare contro il comune nemico.

È probabile che Burger King, in maniera più o meno consapevole, abbia dato il via ad un gioco che da anni non veniva messo in pratica dalle grandi aziende.

È forse arrivato il tempo di sostenere il mercato globale cercando di diventare più collaborativi, per arginare i rischi di una crisi sistemica. In questo Villaggio globale dove tutto è connesso, la crisi di un singolo può causare la lacerazione del mercato a effetto domino.

Il gioco inizia adesso, l’obiettivo è raggiungere l’equilibrio di Nash.
Burger King ha fatto la prima mossa. Adesso tocca agli altri giocatori.