Anche il Cyber Monday è finito. Con quest’ultimo giorno si chiude il weekend di sconti. Ma com’è andata? Cerchiamo di capirlo insieme leggendo alcuni dati sul Black Friday 2021 in Italia e negli Stati Uniti.
Se infatti la scorsa settimana vi avevamo raccontato di 10 curiosità sul giorno più concitato dell’autunno (per quanto riguarda il portafogli), oggi vi raccontiamo com’è andata quest’anno.
I dati sono ancora grezzi però sono già abbastanza chiari per generare qualche riflessione su questa giornata.
Come tutti ormai sanno, il Black Friday è nato negli Stati Uniti e questa è la nazione dove il sentimento verso il black weekend è molto più sentito rispetto al resto del Mondo.
Adobe ha già raccolto i primi dati, sviluppando una serie di grafici che potete trovare qui.
In sintesi, la spesa degli americani si è aggirata intorno ai 109 miliardi di dollari. Meno rispetto alle stime fatte in precedenza che parlavano di una spesa di 111 miliardi, ma molto più dei 90 miliardi spesi lo scorso anno. Di questi, oltre 63 miliardi sono stati spesi in transizioni effettuate da Dekstop e solo 46 miliardi tramite il proprio Smartphone. Questa è una notizia utile per tutti i Social Media Manager, in media le conversion rate delle pubblicità hanno ottenuto un +7% sul dekstop e un +3,4% da telefonino. Insomma, se la maggior parte delle persone fa acquisti online principalmente dal computer, conviene ancora oggi realizzare pubblicità ottimizzate per la visualizzazione da dekstop.
Secondo Mastercard la spesa aumenta del +12% ogni anno e il trend sembra essere in crescita. Attenzione però. Se la spesa aumenta non vuol dire che i consumatori comprino di più. L’aumento è semplicemente dovuto all’inflazione dei prezzi che dall’inizio della Pandemia cresce sempre di più.
Gli sconti in media si sono aggirati intorno al -15% con un calo progressivo che ha riguardato sopratutto abbigliamento ed elettronica.
Quali sono stati i prodotti più gettonati?
Durante il venedì i 3 top sellers sono stati: Nintendo Switch, Barbie e Oculus (anche in vista dell’utilità che il prodotto avrà quando sarà lanciato il Metaverso di Zuckenberg)
Durante il Cyber Monday invece: i giochi Hot Wheels, la XBox, e le AirPods della Apple.
In generale il Black Friday Americano si è svolto online con una notevole diminuzione delle lunghe file che gli anni scorsi affollavano il Paese davanti ai negozi. Gli acquirenti più resilienti si sono rivelati i giovani tra il 24 e i 35 anni che hanno speso in media 200 dollari a testa.
La raccolta dati nel Bel Paese è sempre un po’ più lenta e complicata. Complice il fatto che il Black Friday è entrato solo da pochi anni a far parte del DNA del consumatore italiano, sono state fatte pochissime stime e indagini su questa giornata.
Cercando in giro abbiamo raccolto alcuni dati presi dal Sole24ore a da AGI che ci aiutano a creare un quadro omogeneo di com’è andata in Italia.
I dati in merito alla spesa in presenza variano da regione a regione, eccone alcuni:
A Roma, pur senza lunghe code per gli acquisti, i negozianti hanno registrato un +20% delle vendite rispetto allo scorso anno
Milano chiude con un +15% sulle vendite in negozio, in particolare l’abbigliamento per donna
L’Emilia Romagna registra un calo sulle vendite nei negozi fisici, complice anche l’obbligo di mascherina all’aperto. La regione più spendacciona d’Italia ha preferito comprare online da casa
Anche la Puglia registra una preferenza per l’online con un grosso calo delle vendite in presenza. Il motivo principale? Gran parte dei negozi non si è adattata alla creazione di piattaforme online per la vendita (secondo Confesercenti)
Un venerdì davvero nero per la Calabria che chiude in negativo. -20% per i negozi che sono rimasti pressochè vuoti
Il Veneto è la regione che registra la più alta incidenza di vendite in presenza. Con buona pace dei clienti ma con il presidente di Confesercenti Venezia che storce il naso. Se infatti un tempo gli sconti duravano un giorno, adesso arrivano a durare oltre tre settimane. La cosa non è gradita ai commercianti veneti.
La Sardegna non registra grandi corse agli acquisti nei negozi. La scelta è stata quella di comprare online
In Piemonte la giornata del venerdì è stata piuttosto tiepida. Gran parte degli sconti sono partiti dal 1 novembre, quindi le spese sono state spalmate nell’arco di 4 settimane
Anche la Toscana non registra alti tassi di spesa in presenza. Un’altra regione dove l’online fa da padrone
Incremento di vendite vicino allo zero per i negozi e intorno all’uno per cento per le catene e i centri commerciali per la Campania che con il cattivo tempo non è riuscita a godersi il weekend di acquisti in presenza.
Ci sono due grandi lezioni che abbiamo imparato osservando i dati di questo weekend.
La prima è che se la gente spende di più non vuol dire che sta meglio dal punto di vista economico. I prezzi sono aumentati notevolmente e con essi la spesa. È importante più di prima tenere sotto controllo le propire spese e monitorare continuamente i prezzi. Le previsioni per arrivare a fine mese sono cambiate nel giro di una stagione. Con esse c’è il richio di trovarsi alla quarta settimana con una spesa di +150 euro. Quindi attenzione e ricalibrate i vostri calcoli in base ai nuovi prezzi.
La seconda lezione che abbiamo imparato è che la tecnologia in Italia fa ancora fatica a raggiungere il livello ottimale. La crisi dei negozianti del Sud dimostra come il nostro Paese sia lento a creare piattaforme online di vendita con siti adeguati e servizi di reso e spedizioni. Dovremmo tutti sforzarci un po’ e lasciare che gli strumenti del web entrino a far parte delle nostre vite e delle nostre piccole e medie imprese.
Piccola tip per i Social Media Manager, le pubblicità da dekstop vendono un 6% in più rispetto a quelle dal telefonino!