Descrizioni (o “snippet”) più lunghi nelle SERP - Falso allarme? - Hydrogen Code
gennaio 8, 2018

 

L’ultima “novità” che sta interessando e togliendo il sonno agli esperti SEO è questa: da qualche tempo, lo snippet, ovvero il testo che accompagna i risultati di ricerca di Google, sembra essere improvvisamente diventato più lungo. Come accade ogni volta che accade qualcosa di rilevabile all’ecosistema Google, il mondo dei consulenti e delle agenzie SEO è in subbuglio. Da prima di natale a oggi, è stato scritto un po’ di tutto su questa modifica agli snippet. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, anche per capire come ottimizzare le meta description nel 2018 in base a queste “Novità”. Che per essere precisi, non sono nuove per nulla.

Gli snippet più lunghi sono sempre esistiti

Ok, forse “sempre” è una esagerazione. Ma sono stati annunciati nel 2009, sul blog ufficiale di Google. Perchè ce ne accorgiamo con nove anni di ritardo? Semplicemente perchè inizialmente erano usati di rado, soprattutto per ricerche di tipo informativo. Quello che negli ultimi mesi è cambiato è la frequenza con cui questi snippet più lunghi si manifestano. Mentre prima erano poco frequenti, ora appaiono nelle SERP molto più spesso anche per ricerche con volumi più bassi e non strettamente informative.
Ecco perché chi si occupa di SEO ha ricominciato a parlarne.

Come affrontare e sfruttare gli snippet più lunghi?

Anche se non è nuovo, l’argomento è di notevole interesse al punto che lo scorso 8 dicembre il celebre sito Moz ha dedicato all’argomento un whiterboard friday, ovvero una delle sue celebri lezioni del venerdì. Nella quale ci fornisce ottimi dati tecnici e soprattutto il consiglio più sensato possibile, che vedremo fra poco. Prima di tutto vediamo come sono cambiati i risultati di ricerca.

Prima una doverosa precisazione: anche se per convenzione la lunghezza degli snippet è calcolata in caratteri, in realtà lo spazio che Google fornisce è misurato in pixel. Questo significa che sia la “vecchia” lunghezza di 165 / 170 caratteri sia quella “nuova” dai 280 ai 320 sono in realtà indicative. Nelle misurazioni fatte dal SISTRIX che Moz riporta, su ricerche di un certo rilievo questa lunghezza va dai 266 ai 320, ma varia in funzione di parametri che, naturalmente, Google non rende noti.

Il consiglio di Moz comunque è quello più saggio che si possa leggere in giro per la rete, e che ci permettiamo di rendere in modo un po’ più colorito niente isteria da cambiamento o rivoluzioni. Semplicemente, verifichiamo se all’interno delle ricerche in cui compariamo in prima pagina sono già presenti snippet più lunghi e, solo in quel caso, provvediamo a modificare la nostra pagina in modo da adeguarci alla nuova lunghezza, che è consigliabile tenere fra i 230 e i 320 caratteri.

Ma come si gestisce uno snippet?

Per la maggior parte dei risultati di ricerca, lo snippet, cioè il testo che accompagna il nostro risultato di ricerca, corrisponde alla meta description della nostra pagina, ovvero il testo inserito nel tag:
meta name=”description” content=”Questo testo dovrebbe comparire al di sotto dell’indirizzo nei risultati di ricerca”.

Molti sistemi di gestione dei contenuti includono sia un campo specifico per inserire questo testo, sia un sistema per visualizzare un’anteprima, ma se vogliamo essere sicuri di aver fatto le cose correttamente possiamo usare uno strumento di terze parti, come quello di To The Web, che oltretutto è già stato aggiornato alle nuove lunghezze, e le misura in pixel.

Una volta inserita una meta description fra i 230 e i 320 caratteri, avremo fatto il nostro lavoro. Il conteggio dei caratteri può essere fatto con qualsiasi strumento, compreso il buon vecchio Word.

Ma è davvero così importante aggiornare le meta description?

Nelle buone pratiche SEO “tradizionali” si spiega che la meta description, che diventerà il nostro snippet, deve essere realizzata con la massima attenzione. Per la verità, la gestione dei nuovi snippet più lunghi, cambia leggermente questa prospettiva visto che, come si può leggere anche nel post originale del 2009, in questo caso Google cercherà di estrarre dalla pagina le informazioni più pertinenti alla nostra richiesta. Per testare in modo empirico ma un po’ più analitico questo aspetto, abbiamo provato a verificare come si sono comportati i primi siti presenti nella SERP per il termine (guarda caso) longer snippets.

 


Come possiamo vedere, i primi tre risultati sono snippet più lunghi del normale. Confrontiamoli con le rispettive meta description, che, secondo la buona pratica, dovrebbe costituire l’anteprima del risultato di ricerca:

Moz

Searchengineland

 

Searchenginejournal

Searchenginejournal (secondo risultato)

 

Come possiamo vedere, l’unico risultato in cui lo snippet corrisponde alla meta description è il quarto. Che, guarda caso, è uno snippet tradizionale.

 

Un’altra rivoluzione copernicana ipotizzata dagli esperti SEO e destinata a risolversi in una bolla di sapone? Probabilmente si. Nel frattempo, rimane valido il consiglio di buon senso espresso sopra: verifichiamo i risultati di ricerca in cui il nostro sito è presente e, se in qualuno sono presenti snippet lunghi, proviamo ad adeguare la nostra meta description. Sapendo che, probabilmente, Google continuerà a scegliere altre parti della pagina da visualizzare.

Del resto, anche le voci ufficiali di Google, come quelle di John Mueller di Google, già a novembre ci ragguagliava in modo abbastanza lapidario su Twitter: Gli snippet sono stati praticamente sempre dinamici. Contare i caratteri decisamente non è un buon impiego del vostro tempo”.

 

 

Inoltre, sempre per sfatare ulteriormente il primo mito SEO, cioè che Google non fornisce indicazioni precise sull’ottimizzazione dei siti per i motori di ricerca, ecco qui una guida dettagliata e ufficiale sulle cose da fare per ottimizzare titoli e meta description.

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