Patagonia è il brand più green e democratico dell’anno. Anche se ancora non ha vinto nessun premio, la notizia ha fatto il giro del Mondo. In realtà non serve vincere alcun premio, è già la storia a premiarla.
Ci siamo già occupati in passato dei brand green e di come affronteranno il futuro. Giovedì scorso, però, è arrivata la comunicazione che farà la storia dei Brand (più e meno famosi)
La scorsa settimana, il fondatore di Patagonia Yvon Chouinard, azienda leader nella produzione di capi di abbigliamento outdoor, ha annunciato che cederà la compagnia a un fondo ad hoc e a un’organizzazione no-profit per assicurarsi che tutti i profitti aziendali vengano reinvestiti nella lotta alla crisi climatica. Oggi la compagnia è valutata circa 3 miliardi di dollari e può contare su profitti di circa 100 milioni di euro all’anno, che saranno quindi integralmente reinvestiti in progetti volti a proteggere l’ambiente.
Di conseguenza, tutte le azioni dell’azienda saranno cedute al fondo Patagonia Purpose Trust. Creato per rappresentare e proteggere i valori green dell’azienda, e tutte le azioni senza diritti di voto sono state date a Holdfast Collective, un’organizzazione no-profit dedicata alla lotta contro la crisi ambientale.
“Invece di estrarre valore dalla natura e trasformarlo in ricchezza per gli investitori, useremo la ricchezza creata dalla Patagonia per proteggere la fonte di tutta la ricchezza”, ovvero il nostro pianeta. “Nonostante la sua immensità, le risorse della Terra non sono infinite ed è chiaro che abbiamo superato i suoi limiti”
Ma qual è la svolta epocale in atto? Per comprenderla, è necessario esaminare i gradi di valore che un’Azienda ha all’interno del mondo economico. Ci sono quattro gradini principali il cui ordine è legato alla naturale evoluzione del mercato economico:
La svolta epocale attuata da Patagonia non riguarda più nessuno di questi quattro gradini. Possiamo dire che oggi ne nasce un quinto, ancora più completo ed elevato degli altri. Con la cessione delle azioni, Patagonia non è più solo un’icona che attua processi democratici. Da oggi Patagonia appartiene al Mondo. Non c’è più interesse, nessun profitto mirato alla speculazione e al guadagno. Qui il libero mercato è diventato realmente libero. Ogni elemento, ogni azione compiuta dall’Azienda avrà un unico scopo, quello di salvare il Pianeta.
Una forma così precisa e completa di autorealizzazione non la si era mai vista prima nella storia dell’Economia. Questo evento cambia in noi la percezione di come un’Azienda può agire al fine di diventare pienamente democratica.
Non ci resta che domandarci, come, se e quando anche altre aziende sceglieranno di fare il grande salto. Un’operazione che richiede un grandissimo coraggio (parliamo di rinunciare ai propri interessi al fine di aiutare l’intera comunità).
Si tratta di un sacrificio costoso, ma che in Economia ripaga sempre. Per il principio matematico che la collaborazione frutta un guadagno per tutti… al contrario vi è solo un guadagno, a discapito di molti.