Da qualche ora il social network più conosciuto e utilizzato, Facebook, sta avendo problemi, soprattutto sulle fanpage. Chi lo usa prevalentemente per stare in contatto con gli amici forse non se ne sarà nemmeno reso conto: i diari sono regolarmente aggiornati e la chat sembra funzionare senza intoppi. Chi invece si trova a gestire pagine aziendali si sta mettendo le mani nei capelli: aggiornamenti di stato che non vengono pubblicati, programmazioni dei post e delle pubblicità saltate in aria e via dicendo. Mentre su Twitter impazza l’hashtag #Facebookdown, chi si occupa di Social a livello professionale cerca di ingegnarsi, provando a postare da mobile invece che usando la comoda interfaccia desktop e cercando di far partire le varie campagne programmate e saltate a causa dell’imprevisto.
In una situazione simile viene spontaneo chiedersi cosa potrebbe accadere se per qualche motivo Facebook d’improvviso smettesse di funzionare definitivamente: come cambierebbe la nostra vita? Non pensiamo solo a chi lo usa per motivi professionali ma in generale alla gente comune, che lo utilizza tutti i giorni per informarsi o comunicare coi suoi cari: quanto effettivamente dipendiamo da Facebook?
Come prima cosa probabilmente ci renderemmo conto che dovremmo trovare un altro modo per recuperare le news. Oggi sono in molti ad affidare il lavoro di selezione e raccolta delle notizie a Facebook e come prima cosa sarà necessario rivolgersi ad altri network. Una soluzione non ovvia per quel numero sempre maggiore di persone che confonde Internet con Facebook. Soprattutto in Europa, dove Twitter non riesce a sfondare come negli USA ed è surclassato da Instagram, poco utile per veicolare notizie e in ogni caso di proprietà di Facebook.
Un problema non indifferente per molti sarebbe quello di poter raggiungere i propri amici/colleghi. Se le generazioni più giovani sono passate direttamente a WhatsApp o SnapChat, sono ancora tanti a chattare prevalentemente tramite lo strumento offerto da Facebook e solo lì raccolgono tutti i contatti.
E dal punto di vista lavorativo? Cosa cambierebbe senza Facebook? Per molte realtà sarebbe un disastro. Pensiamo ai tanti negozi e ristoranti che hanno preferito rinunciare a un sito istituzionale optando per una pagina Facebook tramite la quale gestiscono le prenotazioni e indicano il menu del giorno, oltre che la sponsorizzazione del locale. I più colpiti sarebbero inevitabilmente gli editori, una categoria che ha abbandonato le edicole per affidare a Facebook la distribuzione dei loro contenuti e che in un istante si troverebbe privata di una fetta importante di traffico.
I Social Media Manager, per assurdo, sarebbero quelli che meno accuserebbero il colpo: abituati come sono a districarsi fra tanti Social Network non faticherebbero a sfruttare ancor meglio gli altri canali.
Considerato il fastidio scatenato da sole poche ore di disservizio, sorge spontanea una domanda: non è che stiamo affidando un po’ troppo della nostra vita privata e professionale a Zuckerberg?