Elon Musk non è un miliardario qualunque. A oggi è considerato quanto più vicino all’incarnazione di Tony Stark. Non certo per l’aspetto fisico, ma per come utilizza la sua ricchezza per realizzare progetti estremamente ambiziosi, al limite della follia. Dopo la exit da Paypal, che gli fruttò parecchi milioni, Musk ha iniziato a lanciarsi in progetti sempre più ambiziosi, anche se il termine “folli” è probabilmente più corretto. È stato fra i primi, insieme a Branson e Bezos, a lanciare la corsa allo spazio e nel frattempo con Tesla ha reso “cool” e sportiva l’auto elettrica. Non contento, ha fondato la Boring Company con l’intenzione di scavare tunnel sotto le città dove le auto potranno sfrecciare a oltre 300 all’ora senza semafori, strisce pedonali o altri noiosi rallentamenti.
Sicuramente non gli mancano coraggio e competenze, a scapito dell’umiltà, totalmente assente. Musk non si limita a fare: annuncia personalmente su Twitter ogni progetto, dice la sua su qualsiasi tema e non si vergogna a spararle grosse. Niente che non si possa perdonare a uno che è considerato un genio, ma ultimamente la presenza di Musk online sta infastidendo più di una persona.
Quando su Twitter ha annunciato di voler realizzare al volo un mini sommergibile per salvare i ragazzini tailandesi intrappolati nella grotta, in molti ci hanno visto una mossa di marketing più che un reale altruismo. La risposta piccata a uno dei sommozzatori, che Musk ha gratuitamente definito “pedofilo” per aver dubitato delle sue intenzioni, non ha certo migliorato le cose.
Così come non ha migliorato la pessima situazione finanziaria il muso duro tenuto con gli azionisti, preoccupati dagli infiniti ritardi sulla produzione di Model 3 che stanno prosciugando le risorse di Tesla. “Non sono qui per convincervi a compare le nostre azioni“, disse Elon a maggio. Una frase che da sola ha fatto perdere all’azienda quasi 3 miliardi.
L’ultima follia? Dopo aver usato per la promozione di Tesla l’immagine di un unicorno intento a emettere peti (senza chiedere autorizzazione) ha precisato che sì, il detentore dei diritti avrebbe potuto fargli causa, ma sarebbe stata una cosa da sfigati (that’s kinda lame), dal momento che grazie a Tesla aveva avuto grande visibilità. Anche questo scambio ovviamente è avvenuto su Twitter ma è inutile che lo andiate a cercare: Elon, come suo solito, ha cancellato tutto. E ha “dimenticato” di specificare che alla fine all’artista gli ha cacciato un bel po’ di soldi.
Viene da chiedersi come sia possibile che un uomo tanto ricco e impegnato abbia tutto questo tempo da perdere su Twitter. Soprattutto, come mai mentre Tesla accumula ritardi e perdite, Musk non si concentri sul business e lasci a un social media manager la gestione della sua presenza online. Ma probabilmente sarebbe inutile: anche se avesse un esercito di SMM difficilmente il suo ego resisterebbe alla tentazione di mandare qualcuno a quel paese su Twitter. Compreso il suo stesso SMM, se cercasse di contenere la tracotanza del suo ego.