Non hanno fatto in tempo a placarsi gli echi della polemica sulla campagna della fertilità che il Ministero della Salute ravviva il focolaio gettando una tanica di benzina.
Certo, le immagini che avevano indignato mezza Italia sono state rimosse ma quelle nuove hanno aperto il fianco a ulteriori critiche tanto che, a poche ore dalla loro pubblicazione, si è scatenato un nuovo putiferio sui social network.
Abbandonato il messaggio dell’urgenza, che ha infastidito una fetta non trascurabile di italiani, il Ministero ha preferito concentrarsi sull’informazione. Un passo avanti sotto questo profilo, accompagnato però da due indietro per quanto riguarda i toni e la scelta delle immagini.
L’analogia dell’immagine ha stupito in parecchi: i ragazzi bianchi, belli e biondi in riva al mare rappresentano “le abitudini da promuovere” (non si capisce bene quali, a dire il vero), mentre le persone di colore che fumano sono associate ai “compagni da abbandonare”. Qualcosa che a qualcuno ha fatto tornare alla mente l’iconografia del Ventennio. Concetti che non ci si aspetta di vedere nel 2016, soprattutto quando è un Ministero a promuoverli.
Capiamo benissimo che 28.000 euro non sono tanti per una campagna nazionale, che non si può pretendere di assoldare le migliori agenzie con simili budget, però dopo le tante polemiche per lo scivolone di poche settimane fa, era lecito aspettarsi una maggiore attenzione – e sensibilità – sul tema.
“Prendiamo atto di una comunicazione fraintesa”, diceva allora la Lorenzin. Alla presa d’atto però non è seguita una riflessione più profonda sul perché molti italiani si sono sentiti offesi. Eliminare dalla comunicazione ufficiale le precedenti foto è stato un passo giusto ma sarebbe stato utile anche valutare con occhi diversi i rimanenti materiali, sapendo che sarebbero stati scrutinati con particolare attenzione dagli italiani, quelli a cui il messaggio è destinato. Perché lo scivolone non è dovuto a una frase infelice o un’immagine poco curata: è il messaggio veicolato che è inadeguato. Non era adatto il concetto di “fretta” e non lo è quello attuale, che risulta anche di difficile comprensione. Sia chiaro, non sarebbe più comprensibile nemmeno se fossero eliminate le persone di colore fra i “cattivi compagni”. Se è un dato di fatto che alcool, fumo e droghe siano nemici della fertilità, risulta difficile capire cosa rappresentino i buoni esempi.
Dopo aver inizialmente dichiarato che “il razzismo è nell’occhio di chi guarda”, il Ministro ha proceduto a rimuovere il direttore della comunicazione responsabile dello scempio ma ormai il danno è stato fatto e la campagna è stata ritirata nuovamente.
Al di là degli errori, emerge un dettaglio che è forse il più significativo: il dialogo fra cittadini e istituzioni sembra avvenire in due lingue differenti e incomprensibili per entrambi.