Google, Facebook e gli altri colossi dei Data cercano di sfruttare al massimo ogni nostra informazione di navigazione. Sanno quali siti visitiamo, quali persone conosciamo, il nostro orientamento politico e sessuale. Anche dove siamo, grazie al GPS e ad altri sistemi di geolocalizzazione integrati in ogni dispositivo.
L’obiettivo? Fornire il miglior servizio possibile agli utenti. Sapendo dove ci troviamo, Google & Co ci possono suggerire eventi, ristoranti, alberghi e pubblicità cucite attorno alle nostre passioni e a dove ci troviamo, almeno apparentemente.
D’altro canto risulta sempre più importante per il gestore di un’attività essere presente in Rete e sfruttare al massimo le sue carte per farsi trovare dai possibili clienti. Basta un click e ognuno di noi può individuarlo e farsi guidare dal navigatore per raggiungerlo. Sembra semplice. Ma è realmente così?
L’alta diffusione delle nuove tecnologie rende l’ambiente sempre più competitivo. A meno di essere l’unica pizzeria del quartiere, per esempio, difficilmente ci si posizionerà fra i primi risultati senza un bel po’ di lavoro. Per riuscirci, bisognerà essere attivi sui Social Network (quantomeno i principali: Facebook, Google+, Linkedin, Instagram…), postare contenuti di qualità ma – prima di tutto – offrire un buon servizio. Se i clienti saranno insoddisfatti, qualsiasi strategia è destinata a fallire.
Ovviamente, prima di poterli soddisfare i clienti vanno trovati, cosa non banale al lancio di una nuova attività. Anche in questo caso la gelocalizzazione è un valido alleato che può essere sfruttato per indirizzare con più efficacia le inserzioni, limitando la diffusione solo a chi abita o, in quel preciso momento, si trova in zona. Invece di rivolgersi a tutti, ci si concentra su pubblici specifici. All’interno di questi gruppi poi si fa una scrematura e si individuano i profili che corrispondono ai potenziali clienti, filtrando per interessi, età, status sociale e altri parametri.
Arriviamo quindi a uno dei temi più scottanti: il budget da allocare. La pubblicità online è molto più economica di quella tradizionale ma si può arrivare facilmente a spendere migliaia di euro al mese che non in tutti i casi sono giustificati. Se l’attività da promuovere è locale, anche poche decine di euro mensili possono essere sufficienti per raggiungere i potenziali clienti e farsi conoscere: sempre che il contenuto dell’inserzione sia d’impatto e interessante. Una foto poco rappresentativa e un messaggio poco incisivo porteranno risultati deludenti, indipendentemente dall’investimento. Il ritorno, in ogni caso, è da definire in relazione agli obiettivi che si vogliono raggiungere. Vogliamo far conoscere la nostra attività, il nostro brand, oppure vogliamo spingere le vendite di un preciso prodotto? Il budget andrà deciso anche in relazione a questo.