NFT per il sociale? Non solo è possibile ma addirittura auspicato. “Gli NFT possono sostenere le cause sociali”. È quanto afferma Vitalik Buterin, fondatore di Ethereum, la criptovaluta più utilizzata al Mondo per l’acquisto di opere digitali. Parliamo di opere ad appannaggio dei soli miliardari come Elon Musk, continua Buterin, un universo più simile ad un grande casinò di aste dove i più ricchi possono ritrovarsi per scambiare pezzi da collezione.
La vera svolta del mondo NFT arriverà quando gli stessi sapranno fare del bene al Mondo.
In un blog post intitolato “The Most Important Scarce Resource is Legitimacy” il fondatore afferma che le risorse e gli investimenti pubblici e privati sono spesso appannaggio di risorse ritenute legittime dalla maggioranza. Ad esempio le azioni in borsa o gli investimenti immobiliari.
“Un pattern di approvazione di ordine superiore. Un esito in un contesto sociale è legittimo se le persone in questo contesto sociale lo accettano ampiamente e fanno la propria parte nell’attuare tale esito, e ciascuna persona individuale lo fa perché si aspetta che tutti gli altri facciano lo stesso.”
Insomma, più la gente utilizza questi strumenti, più si sente rassicurata ad investire a sua volta sugli stessi elementi.
Il mercato degli NFT ha generato nel 2021 scambi pari al valore di 17,6 miliardi di dollari contro 82 milioni di dollari del 2020. È facile pensare che anche questa fetta di business rientra nel grande mercato di massa. Secondo Vitalik rientrerebbe in maniera del tutto legittima all’interno delle regole del mercato tradizionale.
“Se tutti concordano che un NFT è interessante e un altro NFT è banale, la gente preferirà sicuramente comprare il primo, perché avrebbe un valore maggiore sia per vantarsi che per l’orgoglio personale nel possederlo, e anche perché potrebbe essere rivenduto per un prezzo più alto visto che tutti gli altri la pensano allo stesso modo.”
Il problema secondo Vitalik sta nel non rendere gli NFT accessibile ad un pubblico più ampio. La fama conferita ad Ethereum grazie agli acquisti di Elon Musk rischiano di diventare una sterile speculazione. Insomma gli NFT hanno un grande potenziale ma…
“Ma potrebbero anche essere un’opportunità mancata: aiutare Elon Musk a guadagnare un altro milione di dollari vendendo il suo tweet ha poco valore sociale se, per quanto ne sappiamo, il denaro va semplicemente a lui (e, a suo merito, alla fine ha deciso di non venderlo). Se gli NFT diventano un semplice casinò che beneficia ampiamente celebrità già ricche, sarebbe un esito molto meno interessante.”
Buterin suggerisce due modi per aiutare a rendere gli NFT più “legittimi” come metodo di azione e meccanismo di finanziamento per le cause sociali.
Il primo è la creazione di un’organizzazione autonoma decentralizzata, ovvero un collettivo. In maniera completamente democratica, l’ente metterebbe all’asta determinati NFT solo con la garanzia che una porzione delle vendite verrà donata in beneficenza.
Il secondo modo coinvolgerebbe le piattaforme di social media per integrare esposizioni di NFT nei profili degli utenti, creando una vera e propria galleria digitale esclusiva. Questo consentirebbe loro di mettere in mostra ciò in cui hanno investito denaro. Combinato con la prima idea, spiega Buterin, questo approccio potrebbe “spingere gli utenti verso NFT che contribuiscono a importanti cause sociali.”
La grande rivoluzione auspicata da Butering è già in atto. Sin dagli albori della creazione di NFT qualcuno ha già realizzato, almeno in parte, il sogno del CEO di Ethereum.
Molti avranno presente il progetto OneChainMonkey, la collezine di NFT realizzata all’inizio della moda web e che ha fruttato oltre 10.000 token con una sola transazione (ad oggi un token vale circa 1500 euro).
Parliamo di Metagood, il collettivo che ha realizzato questo progetto.
Una piattaforma filantropica a scopo di lucro che utilizza NFT per il bene sociale. Con raccolte NFT come OnChainMonkey, Metagood ha donato all’UNICEF, ha fornito aiuti all’Ucraina e ha aiutato finanziariamente l’evacuazione di Sharbat Gula, un rifugiato afgano.
Metagood è supportato da alcuni dei più famosi esperti di blockchain, artisti acclamati e dirigenti di impatto sociale. L’elenco include l’autore e medaglia d’oro olimpica, Apolo Ohno; Il co-fondatore di Sound Ventures, Guy Oseary ; Il co-fondatore di Axie Infinity, Jeffrey (Jiho) Zirlin, e il co-fondatore di The Sandbox, Sebastien Borget , solo per citarne alcuni.
“Il nostro mondo sta affrontando problemi esponenziali e crediamo nel potere delle comunità di intraprendere azioni collettive per risolverli”, si legge nel manifesto di Metagood. “Riconosciamo la necessità di un cambiamento fondamentale nelle strutture di incentivazione e crediamo nel potere del Web3 per contribuire a creare questo cambiamento a beneficio delle generazioni attuali e future”.
Nel 2021 lo street artist Software Boy ha creato un murales per la nuova campagna di Adidas e Foot Locker, che verrà venduto tramite un certificato Non-Fungible Tokens. Il ricavato verrà devoluto ad Action Aid per contrastare la povertà educativa, garantendo accesso alle nuove tecnologie a giovani che vivono in situazioni di difficoltà.
I murales sono stati realizzati a Rozzano (quartiere di Milano), dal titolo “Chile 20”, una collezione che riprende il modello ideato per la prima volta nel 1962 in occasione della Coppa del Mondo, capace di rappresentare stili e culture differenti e talvolta nascoste.
Si tratta a tutti gli effetti di iniziative in cui il mondo del profit ascolta le necessità sociali e decide di agire concretamente per offrire il proprio sostegno anche attraverso il digitale. Un esempio, tra l’altro, di come il welfare socio-culturale si stia diffondendo più rapidamente della nostra capacità di inquadrarlo e definirlo nelle sue diverse sfaccettature.
Resta solo una domanda da porsi e lo abbiamo già fatto tempo fa, le nuove tecnologie e le AI creative saranno in grado di spazzare via anche questi progetti a fin di bene oppure saremo in grado di costruire una società in grado di equilibrare umano e digitale al fine di garantire maggiore benessere a ogni persona?