Dove sta andando Google? Su quali tecnologie sta puntando? A quanto emerso dal recente Google I/O, i suoi obiettivi non sono tanto differenti da quelli della concorrenza, quindi realtà virtuale e aumentata, intelligenza artificiale e assistenti virtuali.
Forte del successo iniziale di Google Home (per lo meno nei paesi dove è disponibile) il gigante del web sta cercando di potenziare il suo maggiordomo digitale, integrandolo con un maggior numero di servizi e trasformandolo in un’estensione del nostro telefono, che potremmo dimenticare appoggiato su qualche tavolo, per lo meno quando siamo in casa. Non sarà necessario prenderlo in mano nemmeno per fare una chiamata, visto che sarà possibile farle gestire da Google Home, che ora supporta un numero più elevato di servizi esterni. Basteranno pochi comandi vocali per far riprodurre le playlist da Spotify o un film da Netflix, giusto per citarne un paio fra i più noti. Se l’idea di usare lo smartphone come telecomando per Chromecast e altri dispositivi sembrava fantascientifica solo sino a un paio di anni fa, oggi i controlli vocali l’hanno resa obsoleta. Basteranno due parole sussurrate mentre si consuma la colazione per far apparire allo schermo collegato al Chromecast Google Maps e le condizioni del traffico. Pronti per uscire, un semplice “Google, let’s go” trasferirà le informazioni sullo smartphone, evitandoci di dover digitare nuovamente l’indirizzo.
Parte delle funzioni di Google Home saranno disponibili anche fuori casa grazie all’assistente Allo, che potrà essere installato anche su iOS, nel tentativo di fare concorrenza a Siri di Apple. Su Android è già disponibile da qualche tempo, anche se non sembra aver totalmente rapito gli utenti per ora. Al contrario di Google Photo che, di contro, è una delle app Google di maggior successo: 500 milioni di utenti mensili non sono pochi, e hanno convinto Google a investire per migliorarla.
Coi prossimi aggiornamenti saranno potenziate le funzioni di condivisione e il sistema sarà in grado di riconoscere le persone presenti per suggerire con quali contatti condividere la foto, con particolare attenzione ai bambini e alla loro privacy.
I Google Glass sono ormai un prodotto morto, per lo meno per il mondo consumer, ma gli esperimenti nella direzione della realtà aumentata proseguono con Google Lens, tecnologia integrata in Google Photo che dovrebbe essere in grado di riconoscere quanto “vede”. Inquadriamo una pianta e ne scopriremo la specie, puntiamo la camera su un negozio e avremo gli orari ed eventualmente il menu. Nelle successive incarnazioni, addirittura si potranno rimuovere automaticamente oggetti nello sfondo o in primo piano (tipo reti o staccionate), il tutto senza capire una acca di fotoritocco.
Con Photo Google mira a contrastare il successo di Instagram e Snapchat, a fare breccia nel cuore dei milioni di persone per le quali Internet è sinonimo di Social Network, non più di Google. Ed è proprio lo spazio Social che Google cerca di riconquistare, non senza fatica: sebbene il numero di utenti di Google Plus sia altissimo, infatti, sono ben in pochi a usarlo con frequenza e ripartire da Photo potrebbe essere un modo per rilanciare big G sotto questo profilo.