In questi giorni si sta tenendo Google I/O, la conferenza annuale dove il colosso del web svela i progetti che verranno resi disponibili al pubblico nei prossimi mesi. Le novità presentate fino a ora sono parecchie e piuttosto interessanti ma nessuna di queste stupisce per originalità. Google migliora notevolmente il suo ecosistema ma l’impressione è che invece di cercare una strada sua, stia battendo i percorsi già spianati dalla concorrenza, Facebook in particolare.
Pensiamo per esempio a Daydream, una piattaforma di realtà virtuale dedicata al mondo mobile che vuole superare le limitazioni dell’economicissimo Cardboard e rendere la VR a portata di ogni smartphone, per lo meno quelli basati sul nuovo Android N. Quest’ultimo avrà un’interfaccia concepita per essere esplorata in prima persona e questo si noterà soprattutto sulle applicazioni principali, come PlayStore, Youtube e inevitabilmente Street View, che ben si presta a esperienze in soggettiva. I terminali compatibili dovranno essere basati su specifiche più stringenti, soprattutto per quanto concerne accelerometri e sensori di rotazione che dovranno essere più precisi e veloci di quelli attuali per garantire esperienze di qualità.
Che Big G stia inseguendo Facebook? Sembrerebbe di sì e non solo sul lato VR. Fra le novità più interessanti di questo I/O spiccano Duo – un’applicazione di videoconferenza che sembra voler strappare consensi a FaceTime – e Allo, un sistema di messaggistica istantanea che vuole attaccare l’attuale dominio di WhatsApp: il vostro account sarà legato al numero di telefono, non solamente alla mail di Google. Allo potrà diventare una sorta di assistente: la sua Intelligenza Artificiale suggerirà le risposte da dare ai vostri contatti e potete “parlargli” per ottenere informazioni, un po’ come già facciamo con Google Now.
Google Home è il cavallo di Troia per insinuarsi nel sempre più affollato mondo della Smart Home, quell’insieme di tecnologie evolute per la domotica. Home è un elegante altoparlante con un array di microfoni. Lo potremo posizionare in un angolo della casa e lui ascolterà tutte le nostre conversazioni. Se interpellato, risponderà o agirà. Facendoci ascoltare musica, segnandosi i nostri appuntamenti, dettandoci ricette, controllando termostato e luci. Estremamente interessante anche concettualmente, ma non è niente di nuovo: Amazon già da un annetto ha in catalogo Echo, che fondamentalmente fa le stesse cose.
Il nuovo Android, infine, potrà contare sul supporto per le Instant App, applicazioni che possono partire immediatamente una volta cliccato il link sullo store, senza bisogno di doverle prima scaricare. Una manna per chi è sempre in lotta con i GB forniti dall’operatore ma non vuole rinunciare a provare nuove app anche quando lontano da un Wi-Fi.
Google non smette di stupire e ha ben chiaro dove sta andando il mondo della tecnologia. Questa volta ha forse rinunciato a esplorare territori inediti ma è anche comprensibile che un simile colosso non si lasci scappare nessuna occasione, puntando a consolidare e non solo a sperimentare.