Non preoccuparti se non sai qualcosa, preoccupati piuttosto se non vuoi imparare.
(motto Zen)
Oggi, per un’agenzia di comunicazione, il digital marketing ricopre un ruolo di assoluto rilievo. Le forme di marketing e comunicazione tradizionale infatti sono sempre più legate ad ambiti specifici, mentre il marketing digitale è non solo in cima alle richieste da parte dei partner: si posiziona anche in cima alle classifiche delle strategie che portano risultati significativi.
Il ruolo di un’agenzia oggi è sempre più quello di digital marketing agency. Un cambiamento che tutto sommato fa parte della vita stessa di chi si occupa di comunicazione: i media si evolvono e con questi deve farlo il nostro lavoro. L’aspetto curioso della trasformazione in digital marketing agency è che spesso – in particolare in alcuni ambiti e in alcuni contesti geografici – oltre al compito di esperti di comunicazione ci si trova a rivestire anche quello di “mentori” digitali. Sono sempre di più le aziende, in particolare piccole e medie imprese, attratte dalle opportunità del digitale ma ancora restie ad avviare la loro trasformazione.
Affrontare la trasformazione digitale senza timori
Molte aziende temono di essere “in ritardo” ma questo è un finto problema che abbiamo già affrontato: ormai sappiamo che è sufficiente fare i passi giusti e farsi consigliare bene, avendo qualcuno che ci accompagna nella transizione al digitale con un buon piano e soprattutto una grande attenzione.
Il vero nemico casomai è altrove, come mostrano le frasi più ricorrenti durante una consulenza di digital marketing, che si possono riassumere in due famiglie di pensiero:
Una persona molto saggia definiva questo vizio tutto italiano di svilirsi come Sindrome di Calimero: una sorta di rassegnazione che oggi è indispensabile superare. La verità è che le sole cose troppo complicate sono quelle che non vogliamo affrontare.
Il digital marketing è per tutti, basta volerlo
Chi pensa che il digitale in generale e la comunicazione digitale in particolare siano temi troppo complessi per la propria azienda, dimentica quella che è stata la forza più dirompente dell’informatica prima e del mondo digitale poi: l’essere accessibile a tutti. Non dimentichiamo che anche gli “over the top” del settore digitale sono stati piccole imprese! Sempre il Digitale, Internet in particolare, ha permesso la genesi del concetto di startup. Anche se le nostre aspettative non sono così alte, il bello del Digitale è proprio il potersi adeguare alle necessità (e al budget) di chiunque: basta avere, come citava un vecchio adagio cinematografico fantasia, intuizione, decisione e velocità di esecuzione.
Un esempio? Pensiamo a un tipo di mercato estremamente tradizionale, con un modello decisamente locale e per molti versi svantaggiato dal punto di vista della logistica: i luna park itineranti. Quelli che nel nord Italia vengono chiamati fiere e che spesso, soprattutto in estate, si spostano fra i paesi.
Come può un’azienda di questo tipo, una giostra, fare digital marketing? Ragionando come una PMI “pessimista”, apparentemente ci sono ostacoli insormontabili: la connessione a Internet, la clientela, il modo di far conoscere il servizio, quali servizi dare, e così via.
Eppure, queste due fotografie sono state “rubate” accanto a un autoscontro di paese.
Semplice, efficace, senza sovrastrutture: i clienti, per lo più giovanissimi, si fanno un selfie, lo mandano al numero indicato e dopo qualche minuto si vedono sul maxischermo (un grosso televisore) durante le corse. Oppure scansionano il codice QR per avere sconti e vantaggi. Un piano di digital marketing che non sfigurerebbe in una catena di negozi in centro città, realizzato interamente con tecnologie mobili e soprattutto con una naturalezza incredibile.
Comunicazione e strategia Digitale: come sempre, i passi giusti
La “lezione dell’Autoscontro” ci insegna un concetto importantissimo: il Digitale è per tutti o, meglio, per chi non ha il timore delle novità. Uno dei problemi principali è che troppo spesso chi si occupa di strategie digitali, sia nel campo del marketing sia in campo operativo, tenta di adeguare le soluzioni che conosce all’azienda.
La missione del digitale invece è l’esatto contrario. Come abbiamo dimostrato con il colpo di genio del gestore poco sopra, è dovere dell’innovazione adeguarsi all’azienda in modo naturale, semplice. Il digitale deve risolvere problemi e fornire soluzioni: se crea altri problemi o complica le cose c’è qualcosa di sbagliato e quasi sempre l’errore è nella strategia. Lo stesso vale per il marketing e la comunicazione: se invece di facilitare i processi e avvicinarci alle persone ci allontanano dalla nostra mission, quasi sempre è la strategia a fare acqua.
Un vecchio paradigma che, se applicato ad altri settori, non suona poi così strano: se un abito realizzato su misura è scomodo o non valorizza chi lo indossa, la colpa non è quasi mai del cliente, ma del sarto. Nella comunicazione digitale e in altri contesti di innovazione digitale il concetto non cambia: se una strategia o un servizio non funzionano in modo corretto è dovere dell’agenzia rivedere le strategie, dialogare con l’azienda e capirla a fondo. Il Digitale è malleabile, si tratta solo di lavorarci con gli strumenti giusti.
Un ultimo suggerimento per chiunque voglia iniziare la transizione digitale della propria azienda: il tessuto imprenditoriale italiano è così peculiare che Google stessa ha creato il percorso formativo Eccellenze in digitale proprio per aiutare le aziende a sviluppare le proprie competenze digitali. Per chi non lo conosce, è un ottimo punto di inizio.