La nuova console di Nintendo snobba le tecnologie più trendy - Hydrogen Code
gennaio 13, 2017

Poco prima di Natale Microsoft e Sony hanno aggiornato la loro linea di console, aggiungendo al catalogo rispettivamente Xbox Scorpio e PlayStation 4 Pro, versioni aggiornate e più potenti delle loro macchine di punta, capaci finalmente di supportare i nuovi monitor 4K. Nel caso di Sony, poi, la versione Pro è la compagna ideale del visore di realtà virtuale PlayStation VR. Nintendo, di contro, ha preferito non scalpitare per finire sotto l’albero degli appassionati, attendendo il 2017 per lanciare il successore di Wii U. 

Se qualcuno sta già sorridendo pensando a quando saranno belli Super Mario e Zelda in altissima risoluzione, magari in HDR, c’è una doccia fredda in arrivo. Nintendo ha bellamente snobbato queste tecnologie. Esattamente come ha snobbato la realtà virtuale, forse ancora scottata dal coraggioso quanto fallimentare esperimento del Virtual Boy.

 

Come fece col lancio del Wii, Nintendo ha preferito puntare sulle funzionalità che sulla potenza di calcolo. La forma effettivamente è particolarmente originale: si tratta di uno scatolotto al cui interno trova spazio un display ai cui lati possono essere collegati due Joy-Con, i particolari joypad. Possiamo usarlo così, in mobilità, limitandoci alla non esaltante risoluzione di 1280×720 e a una manciata di ore di autonomia. I Joy-Con possono essere staccati dal display e usati in varie configurazioni giocando col TV di casa a una risoluzione maggiore, anche se non in 4K.  

Come in passato, Nintendo si vuole distinguere. Invece di gettarsi nell’arena contro i feroci concorrenti che se le danno a suon di HDR e altissime risoluzione, il colosso giapponese continua a puntare sulla “Nintendo Difference”, quella capacità di pensare fuori dagli schemi e attrarre un pubblico diverso, intrigandolo con scelte di design, più che per il numero di pixel macinati dal processore. Puntando su contenuti adatti all’intera famiglia invece che strizzare l’occhio ai geek che vivono di tecnologia. 

La vera differenza di Nintendo è che al contrario di Sony e Microsoft non mira a conquistare la fascia di pubblico dei cosiddetti hardcore gamer. Vuole realizzare prodotti universali, capaci di piacere a giovani appassionati e vecchi nostalgici. Pure a chi proprio non vuole sentire parlare di videogiochi. Qualcuno potrebbe obiettare che non ha un target ben definito. Forse è vero, ma se 40 milioni di persone hanno scaricato Super Mario per iOS in 4 giorni, e il Mini NES ha fatto immediatamente sold out, è perché può permettersi di parlare a un pubblico tanto eterogeneo. Col tempo VR, HDR, 4K saranno superati da altre tecnologie o dimenticati, mentre le vecchie icone come Mario e Zelda invece resteranno saldamente nei cuori degli appassionati, che non esiteranno a trasmettere l’amore per questi personaggi ai loro figli e nipoti. Perché chi oggi adora la PlayStation domani potrà essere tentato da una Xbox e viceversa, ma chi vuole giocare a Super Mario sa che il suo personaggio sarà sempre saldamente in mano alla grande N.

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