La Regina e il rapporto con i Media. La Regina e la guerra. La Regina e la politica. La Regina e la Nobiltà. La Regina e la storia inglese…
Si potrebbe proseguire all’infinito per parlare di questa figura immensa. Il problema per noi comunicatori, dai giornalisti agli influencer è che c’è davvero troppo da dire riguardo questa persona.
Oltre 70 anni di regno, più di 120 Paesi visitati in occasione delle 270 visite ufficiali. Oltre 25.000 impegni pubblici. Annuali crisi di governo britanniche. Ha visto l’ingresso e l’uscita degli UK nell’UE.
È sopravvissuta a 14 presidenti USA, ha visto eleggere 7 papi…inutile contare il numero dei presidenti del Consiglio italiano.
Poi la passione per i cani, i cavalli, la natura e la fotografia…
Tanto, tanto, troppo da dire. Ma la Regina è morta. Risuona nei nostri cuori in tutto il Mondo non già perché suoi sudditi. Ma perché con queste parole è stata posta un pietra tombale sulla storia, la nostra storia.
Quasi nessuno al Mondo ha conosciuto altro sovrano in Inghilterra se non Elisabetta II.
Eppure da qualcosa bisogna partire. Lo faremo raccontando in breve il suo Rapporto con i Media e la Comunicazione. Non in maniera polemica, come avvenne tempo fa per Harry e Megan. Piuttosto parleremo della sua capacità di parlare in pubblico che l’ha incoronata (almeno nei nostri cuori) come la Regina della Comunicazione.
Sin da bambina la Regina è entrata in contatto con un Mondo fatto di norme e tradizioni che ha sempre seguito con la più rigida fedeltà.
Mentre il Mondo intorno a lei cambiava, il Palazzo ha continuato a portare avanti i ritmi storici che lo hanno sempre contraddistinto. Pertanto anche la Comunicazione (fin’ anche i nuovi Media) sono sottoposti a rigidi protocolli che in occasione della dipartita della Regina sono stati rispettati.
Tutto inizia con uno slogan. Appena la Regina è spirata la Prima Ministra britannica è stata allertata con la famosa frase “London Bridge is down“. È il segnale: la Regina è morta.
Immediatamente un’intera macchina burocratica e organizzativa si mobilita.
La BBC interrompe immediatamente i programmi TV e radio per dare l’annuncio e tutti i suoi operatori si vestono di nero.
L’annuncio viene pubblicamente esposto sui cancelli del Palazzo Reale. Un registro pubblico per firmare il messaggio di condoglianze viene esposto a Palazzo. Per la prima volta questo registro è pubblicato anche online.
Infine tutti i canali social ufficiali del regno Unito oscurano i loro banner. L’Ufficio Stampa Reale cessa di postare messaggi e immagini sui Social non inerenti il lutto. Il Piano editoriale dei Social Media si interrompe per 10 giorni. La Regina è morta…non comunica più con noi.
Il rapporto della Regina con i Media di tutto il Mondo sono chiari. Dal momento della sua morte i nostri feed, tabloid e televisori non hanno parlato di altro.
Lei è ovunque nelle nostre vite. Basta guardarci intorno per trovare in molte case anche un semplice souvenir che ce la ricorda.
La Regina ha nutrito un profondo legame con la comunicazione, sin dai primi esordi, quando ancora quattordicenne si rivolse a tutti i bambini inglesi afflitti dalla guerra tramite un messaggio radio.
Nel 1947 di nuovo tenne uno dei messaggi radio più famosi della storia quando ancora giovane principessa fece quella promessa a tutto il Commonwealth che oggi con certezza possiamo affermare ha portato felicemente a compimento.
“I declare before you all that my whole life whether it be long or short shall be devoted to your service and the service of our great imperial family to which we all belong.”
La prima Sovrana ad essere incoronata in televisione, a parlare in televisione, ad aprirle le porte di casa.
La Regina è cresciuta in un Mondo che avanzava veloce attraverso il tubo catodico e Lei con nobile temperanza ha permesso che i nuovi media camminassero insieme a lei per i lunghi corridoi del Palazzo.
Poi è stato il turno di Internet, del primo messaggio e-mail inviato da un regnante (1979), l’apertura della pagina web ufficiale, senza poi dimenticare le videochiamate ufficiali e non, i profili social, i meme, gli scandali, il gossip. Tutto gestito con armoniosa regalità.
Intorno a lei il Mondo faceva rumore, lei ha saputo regnare persino su questo baccano.
In una società dove tutti sembriamo sopraffatti dalla velocità dei social, Lei è riuscita a mostrarsi regina e sovrana anche qui. È lei che ha regnato sui social e non il contrario. Tre sono le parole e i doveri del Sovrano inglese: Consigliare Ammonire Incoraggiare. Vi sfidiamo a dare un’occhiata ai suoi profili social e a notare se anche solo uno di questi elementi non sia stato rispettato.
Quadri, fumetti, film, musica…con lei va via un’icona. Così impattante dal punto di vista visivo, non dimenticheremo mai il suo profilo.
Il regno della sovrana è stato caratterizzato da uno stretto legame con il mondo dell’arte e della musica: da quando conferì il titolo di baronetti ai Beatles nel 1965 (a cui seguironoEd Sheeran, Adele e Sting). E che la musica fosse una delle passioni della sovrana non è mai stato un mistero: lo scorso anno ha fatto scalpore la notizia dell’acquisto dei diritti d’autore di oltre 24mila brani da parte della Regina attraverso un fondo di investimento.
Il rapporto di Sua maestà con il mondo della musica, però, è stato altalenante nel corso degli anni, e a volte Elisabetta è anche finita in alcuni brani molto dissacranti, come nel caso del classico dei Sex Pistols, God save the Queen o nella ancora più dura The Queen is dead degli Smiths.
Dal rock puro alla musica classica l’amore per la musica le ha sempre fatto compagnia.
A sorpresa in occasione del suo ultimo Giubileo, la Regina Elisabetta II aveva aperto il concerto comparendo in video con l’orso Paddington, l’amato personaggio della letteratura inglese per bambini creato da Michael Bond. Non era stata la sua prima volta in versione “attrice”: per le Olimpiadi del 2012 la sovrana aveva interpretato se stessa come se fosse la protagonista di un film di 007. Prima scortata da Daniel Craig, alias James Bond, a Buckingham Palace e poi in versione paracadutista sopra lo stadio in cui si tenne la cerimonia di inaugurazione dei Giochi.
La Regina e il rapporto con i Media ci parla di un lavoro coraggioso e difficile. Elisabetta è stata una monarca in grado di cambiare al passo con i tempi: per essere diplomatica, per conservare il suo regno, per avvicinarsi al suo popolo.
Uno degli elementi più mobili della Regina è certamente stata la sua immagine. Oltre ad un normale fattore anagrafico (l’invecchiamento) l’immagine della Regina ha subito enormi variazioni nel corso dei decenni.
Da giovane Dea che benedice e fortifica il suo popolo, passando per la Madre e la Nonna d’Inghilterra. È questo il passaggio epocale vissuto da questa donna.
Giovane, bella e pudica, la giovane sovrana appariva coronata, lucente e sempre in piedi. Negli animi suscitava venerazione per colei che era soprannominata “Lady Gloriana, Elisabeth Regina”
Con il passare degli anni però la società è cambiata. L’epoca dei grandi consumi e della caduta delle vecchie monarchie aveva introdotto un’era del tutto differente. L’immagine della Regina è apparsa sempre meno regale e fiabesca e sempre più materna e sorridente. Non parliamo più del sorriso benedicente di una dea ma del dolce sorriso di una madre, seduta, in casa senza alcun tipo di sfondo regale.
La morte improvvisa di Lady Diana. I giorni seguenti si pose un muro di silenzio tra la sovrana e i suoi sudditi che seppe saggiamente rompere, avvicinandosi ulteriormente al suo Popolo con un intervento televisivo che l’avrebbe battezzata per sempre come “Regina…ma anche come nonna”.
Da allora l’immagine della Regina mutò per sempre, persino la corona venne usata sempre meno, proprio per dare al Popolo un’immagine più vicina e meno regale. La Regina ci parlava dietro i suoi grandi occhiali e i capelli grigi. Voce ferma, pacata e gentile. Proprio come farebbe una nonna.
La regina dei gioielli lucenti diventò ben presto la regina dei cappellini colorati e dei dolci sorrisi. Un gesto all’apparenza semplice ma che mutando dopo secoli la monarchia, consolidò per lungo tempo il rapporto dei sudditi con la loro sovrana.
Non si trattò di un’evoluzione informale ma una vera e propria attività di comunicazione che coinvolse tutte le istituzioni britanniche. Anche l’immagine sulle monete e sui francobolli cambiò seguendo un processo storico indispensabile.
La corona nelle monete si fa sempre più piccola fino a scomparire, la postura sempre meno regale (lo sguardo della regina non appare più fisso e granitico). Nell’ultima moneta la Regina volge leggermente la testa e non fissa più in alto e davanti. Ma l’immagine che più ci rende edotti del cambiamento è la differenza dei due francobolli. In queste due immagini troviamo l’evoluzione di una donna, della sua vecchiaia ma anche i profondi cambiamenti storici che sono intercorsi tra quelle due immagini.
La storia ci dirà se sarà anche lui un fedele e felice speaker…