Comunicare a parole è sempre più difficile, soprattutto se ci si rivolge a un pubblico giovane, sotto i 25 anni. Queste persone sono abituata a “parlare” con le immagini, statiche ma soprattutto in movimento. Potete avere la capacità di scrittura di Montanelli ma sarà inutile se volete conquistare le generazioni venute dopo i Millenial: scrollando il feed difficilmente si soffermeranno su un titolo particolarmente arguto, mentre la loro attenzione sarà facilmente intercettata da qualche immagine in movimento. Sempre che il feed lo scrollino ancora, perché a ben vedere, più si scende con l’età e più l’attenzione viene dedicata alle notifiche e alle Storie.
Non stupisce di conseguenza che queste giovani dita si appoggino con più frequenza sull’icona di Instagram piuttosto che su di Facebook. Non che il social blu sia sconosciuto alla cosiddetta Y Generation: viene solo usato meno e fra le caratteristiche più apprezzate da questa fetta di pubblico c’è la possibilità di effettuare dirette video. Le statistiche parlano chiaro: gli occhi si soffermano sui video live per un periodo tre volte superiore allo stesso contenuto in differita e i commenti si decuplicano.
Nonostante le Dirette su Facebook diventino sempre più importanti, prima di introdurle nella propria strategia è necessario porsi alcuni quesiti.
Ho un pubblico abbastanza vasto?
La dirette funzionano ma solo una parte dei contatti raggiunti si guarda lo stream. Se hai un paio di migliaia scarsi di utenti, nella migliore delle ipotesi avrai una decina di follower. Sei sicuro che ne valga la pena?
Ho qualcosa di interessante da dire?
OK, i video vanno un sacco di moda ma se non hai contenuti da veicolare non puoi aspettarti molto, a meno di essere Lady Gaga. Lei può raccogliere milioni di visualizzazioni anche solo riprendendo la facciata del palazzo di fronte. A noi persone comuni tocca impegnarsi, e non poco, per realizzare qualcosa di stimolante.
Sono uno che “buca” il video?
Non sempre è necessario metterci la faccia ma se lo devi fare, assicurati di esserne in grado. Non tutti hanno le doti comunicative di Montemagno, Bressanini o Sgarbi: se non le hai, devi delegare il compito a qualcuno più portato a parlare in pubblico.
L’orario è quello giusto?
Analizza sempre il tuo pubblico, la sua dislocazione geografica e gli orari in cui risponde ai tuoi post. Puoi avere la miglior diretta del mondo ma se il tuo pubblico è fatto di impiegati e lo pubblichi alle 10 del mattino, quando tutti sono al lavoro, nessuno lo vedrà. Non in diretta, per lo meno. Idem per gli stream notturni: a meno di avere un pubblico di fanatici dell’after hour, evita orari da nottambuli.
Sono in grado di offrire una buona qualità?
Secondo i sondaggi, per l’80% degli utenti la qualità dell’immagine è fondamentale: se il video è sgranato, molti abbandoneranno la visione. Se fai dirette, assicurati di avere l’attrezzatura giusta (un ottimo smartphone o, meglio ancora, delle videocamere professionali) e un’ottima connessione a Internet.