Milano è considerata la metropoli per eccellenza per lanciare attività innovative. Eppure da due anni a questa parte esistono piccoli borghi in Italia incubatori di Startup.
Immaginate di essere degli Startupper e di scaricare sul telefono una app di prenotazione online dove poter valutare e scegliere un posto dove lavorare e lanciare la propria attività. Probabilmente le ricerche più gettonate riguarderanno grandi centri abitati come Roma e Milano eppure qualche stella in più la raggiungerebbe anche qualche sperduto borgo italiano, di quelli che nel corso degli anni abbiamo un po’ abbandonato per trasferirci nelle metropoli e che non sono toccati dai turisti. Un tipico borgo all’italiana. Insomma cerchiamo di stilare un breve elenco per curiosare quali posti fertili per le aziende regala il nostro Paese.
Piccola curiosità: una Startup del genere esiste ma solo all’estero. Si chiama Nestpick…giusto in caso abbiate voglia di trasferirvi a Berlino o a Londra.
Torniamo allora a parlarvi di Startup ma questa voglia con il desiderio di viaggiare insieme. Circa un quarto sono distribuite nelle cinque provincie a maggior densità: Milano (2.311 attività), Roma (1.470), Torino (521), Napoli (507) e Bologna (415). Ma se volessimo optare per città e paesi più a misura d’uomo ecco a voi 5 borghi italiani incubatori di Startup.
2.500 anime popolano questo borgo adagiato sulle dolci colline toscane. Un luogo di pace dove vivere un sogno. Da anni ormai il borgo ha potenziato la connessione internet per trasformarsi in uno splendido ufficio a cielo aperto. Ideale per lo smart working è diventato da poco meta di molti imprenditori che lasciano la città per avviare li i loro progetti. Il silenzio del posto insieme ai paesaggi naturali sviluppano pensiero strategico e creativo. La novità? A breve nel borgo sorgerà una struttura completamente dedicata all’incubazione di Startup…converrà aggiudicarsi un posto al più presto.
Ok bisogna ammettere che il nome sembra uscito da uno Sci-Fi americano eppure stiamo parlando di una piccola frazione in provincia di Treviso. Qui è sorto un hub/incubatore per progetti innovativi. Si chiama H-Farm e lancia progetti innovativi per il settore manifatturiero. Tecnologia e tradizione vanno a braccetto in questa grande fabbrica di idee innovative.
Restiamo sempre a Treviso dove non mancano le idee innovative. La città è sede della Creativity Week, una settimana interamente dedicata alle idee innovative. Le startup vincitrici oltre alla gloria ereditano un premio in denaro (quello serve sempre) e una percorso di mentorship dedicato, serve anche quello, specialmente se si è degli startupper in erba, nuovi alle dinamiche del mercato.
Voliamo al Sud. A Crotone. Il nostro copy ci andava spesso da bambino a mangiare il pesce che ai tempi costava davvero poco da quelle parti. Qui gli incentivi non sono molti ma almeno c’è il mare. Dev’essere stata proprio l’aria buona a far venire le idee migliori. La città, che risulta essere l’ultima provincia italiana per qualità della vita, lo scorso anno ha dato vita a ben 10 startup. Tra queste segnaliamo WiBi con un progetto davvero geniale. Regalano, REGALANO, una connessione WiFi da 10 megabit in cambio di 4 minuti di pubblicità al giorno. Il gioco sembra non reggere la candela ma se abitate al Sud siete certamente consapevoli della scarsità di infrastrutture e di servizi Internet…questo vuol dire far fiorire un’idea da una terra con molti problemi.
Le Startup in ambito medicale sono le più fortunate. Sono tante e sono molto finanziate. L’Abruzzo ne ha colto subito il potenziale realizzando il progetto “Abruzzo4MED” (potevano trovare un nome migliore). L’idea è quella di creare una rete di hub tra i vari borghi della regione per la realizzazione di startup innovative in ambito medicale. L’obiettivo del progetto denominato “il Giardino dei Talenti” è attivare nei piccoli borghi d’Abruzzo spazi in grado di ospitare la creatività di giovani e aspiranti imprenditori e successivamente mettere in rete questi nodi al fine di costruire un network d’innovazione locale.
Ecco 5 luoghi (più o meno sperduti) in Italia che hanno saputo lanciare delle campagne volte a valorizzare il loro territorio. Potremmo definirle delle Startup per startup. Questi progetti ci insegnano come con il potere della comunicazione e con la buona volontà degli amministratori locali si riesca a far fruttare bene dei territori considerati poco produttivi, desertificati e di scarso interesse commerciale.
Per dirla con De Andrè “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”