Osservatorio Social - Hydrogen Code
aprile 16, 2018


Instagram cambia (ancora) il feed

Se non è il periodo migliore per Facebook, che è sotto accusa da più parti e per la prima volta inizia a perdere utenti e interazioni, Instagram continua a crescere e a piacere sempre di più. Merito di una serie di scelte che stanno incontrando il favore del pubblico come il Type Mode nelle storie, che permette di usare brevi messaggi di testo come aggiornamenti al posto della solita immagine o filmato. Interessante anche la possibilità, recentemente aggiunta, di inserire hashtag o link a profili nelle bio, per quanto il vero punto di svolta è stato l’ultimo aggiornamento del feed. Non solo una volta aperta l’applicazione, non si aggiornerà in automatico – cosa che a molti proprio non andava giù – ma privilegerà anche i post recenti, non solo quelli considerati più “importanti”. Non tutti gli influencer l’hanno presa bene, mentre il pubblico sembra gradire.

 


Snapchat nonostante il flop continua a credere negli occhiali smart

In Italia non è che si vedano così tante persone indossare gli Spectacles, gli occhiali “smart” realizzati da Snapchat, e anche a livello globale non pare abbiano avuto un enorme successo: si parla di sole 150.000 unità distribuite, colpevoli di un buco di 40 milioni di dollari sul bilancio. Questo non sembra aver frenato i piani della compagnia che hanno in programma due nuove versioni degli Spectacles. Una, in uscita nel 2018, altro non è che una versione più rifinita di quelli attuali: saranno resistenti all’acqua, disponibili in nuovi colori e avranno un software meno buggato, anche se non ci saranno da aspettarsi nuove funzionalità. Per queste dovremmo attendere il 2019, quando verrà lanciata sul mercato la terza, e più costosa (si parla di 300 $), incarnazione, che dovrebbe includere alcune funzioni di realtà aumentata e anche GPS. 

 


Linkedin impone l’uso degli hashtag

La relazione di Linkedin con gli hashtag è peculiare. Inizialmente, non erano supportati dalla piattaforma e, nonostante qualcuno si ostinasse a infilarceli, rimanevano parole con un cancelletto davanti, fastidiose da leggere. Col tempo, Linkedin ha deciso di introdurli, quasi timidamente, ma la vera svolta è avvenuta di recente, da quanto Linkedin ha letteralmente imposto l’utilizzo di almeno un hashtag per postare nuovi convenuti, sia per i profili privati, sia per le pagine. Si tratta di un esperimento attualmente limitato ad un certo numero di persone ma che potrebbe venire esteso a tutti gli utenti nelle prossime settimane. 

 


Facebook: molto più controllo dopo lo scandalo

Sebbene lo teniamo per ultimo, Facebook è il social che ultimamente ha subito più stravolgimenti. Dopo lo scandalo di Cambridge Analytica, nonostante molti dei problemi fossero stati “tappati” da tempo, Zuckerberg e il suo team hanno iniziato a rivedere da zero le meccaniche del social, a partire dal tanto contestato Facebook Login che ora avrà accesso a un numero ancora più limitato di informazioni e – soprattutto – dovrà essere ripetuto ogni 90 giorni, altrimenti Facebook smetterà di condividere i dati con l’app.  Non sarà più possibile fare ricerche di utenti usando come chiave email o numero di telefono e verrà modificata a breve la funzione di recupero dell’account che permette di ottenere informazioni sull’utente conoscendo la sua email o il numero di telefono.
Ciò che più conta per l’utente però è sicuramente il nuovo pannello delle opzioni della privacy, che rende molto più semplice risalire ai permessi concessi a ogni singola app, in modo da bloccare o limitare anche funzioni installate distrattamente anni fa.