Osservatorio Social - Hydrogen Code
febbraio 12, 2018

Snapchat torna a impensierire Facebook (nel Regno Unito)



Lo scorso anno Snapchat aveva iniziato a impensierire l’impero di Zuckerberg, convincendo un numero sempre maggiori di giovani ad abbandonare il social “blu” per concentrarsi su quello del fantasmino. Un “attacco” che Facebook ha scongiurato aggiungendo le Storie su Instagram, che hanno praticamente arrestato l’emorragia di utenti e portato nuovi fan al social delle immagini per eccellenza. Il trend sembra destinato a ripetersi nel 2018, soprattutto in Inghilterra, dove solo il 70% dei ragazzi al di sotto dei 17 anni si registra a Facebook, preferendogli la concorrenza.
Chissà se Messenger Kids basterà a tappare la falla…

Youtube – quando le scuse delle star non bastano



Meno di un anno fa Youtube aveva affrontato una crisi quando le infelici battute di Pew Die Pie spinsero molti inserzionisti a ritirare i loro investimenti sulla piattaforma, obbligando il portale video a prendere una posizione e rivedere le sue politiche dando il via a quella che è stata definita AdPocalypse. La dura lezione non è stata sufficiente, non a Logan Paul per lo meno, che con irriverente sfacciatezza ha cercato di distinguersi con un filmato nel quale sbeffeggiava dei suicidi. Quando è troppo è troppo e Youtube stavolta è andata pesante, non limitandosi a cambiare le regole generali bensì sospendendo i ricavi pubblicatari dell’account di Logan che ora dovrà dire addio a una milionata di dollari mensili. Chissà se sarà sufficiente per fargli capire la lezione. 

Facebook NON ha introdotto il tasto “Non mi piace”



Molti media hanno riportato la notizia che Facebook sta sperimentando il tasto “Non mi piace” ma le cose non stanno così. Purtroppo, aggiungerebbe qualcuno. Certo, è vero che nel profilo di alcuni utenti USA è apparso un tasto “downvote”, ma è attivo solamente nei commenti dei gruppi e non ha niente a che vedere con il “non mi piace”: gli utenti non potranno infatti vedere il conteggio di quanti vi hanno cliccato, al contrario delle altre Reaction. Fondamentalmente, si tratta di una sorta di “flag” per segnalare a Facebook e agli amministratori del gruppo contenuti che potrebbero essere offensivi, off topic o fuorvianti. 

Più privacy su Instagram, ma solo sulla carta



Instagram è stato apprezzato da subito, ma è solamente dopo l’introduzione delle Storie che ha fatto il salto di qualità (e di numero di utenti). Non stupisce quindi che le novità introdotte si concentrino soprattutto su questo aspetto. Fra le modifiche, la più intrigante è che ora verremo avvisati con un messaggio quando qualcuno prenderà uno screenshot delle nostre storie o le registrerà. Un’idea interessante ma non fate troppo affidamento sulla tecnologia per proteggere la vostra privacy: per superare questa misura di sicurezza, basta infatti prendere la schermata quando il telefono è in modalità aereo. Come al solito, se volete che un vostro contenuto rimanga privato, l’unica soluzione è quello di NON condividerlo.