Il cugino di Facebook non smette di crescere a ritmi impressionanti, tanto che ha ormai superato il traguardo del miliardo di utenti. Non stupisce che buona parte degli investimenti siano concentrati su questa piattaforma che, al contrario di Facebook, ha il pregio di attrarre i più giovani e di essere la piattaforma di riferimento per gli influencer. Proprio per questo motivo è stata introdotta la possibilità di acquistare i prodotti mostrati in una storia, una funzione fino a poco fa limitata ai soli post. Le storie potranno poi essere arricchite di musica: basterà selezionare l’artista o il genere, selezionare la parte del brano che interessa e aggiungerla alla storia per renderla ancora più intrigante. Ciò che più attira l’attenzione è in ogni caso il lancio di IGTV, una nuova app legata al proprio account Instagram che supporta video fino a 60 minuti. In formato verticale, naturalmente, ma soprattutto a schermo intero.
L’attenzione sulle fake news e suoi metodi per combatterla rimane una delle priorità del social più utilizzato nel mondo. Ecco quindi che sono stati migliorati gli algoritmi per scovare le notizie false ed è stato incrementato il numero di dipendenti che verificheranno le segnalazioni per bloccare le bufale. La curiosità principale è che l’analisi non sarà limitata ai contenuti testuali: i nuovi algoritmi di machine learning sono ora in grado di scandagliare immagini e video.
Questi provvedimenti sono la naturale evoluzione degli scandali che hanno colpito Facebook, esattamente come lo sono le nuove opzioni che permettono di vedere tutti le sponsorizzazioni che fanno riferimento a una pagina, anche quelle che non apparirebbero nel nostro feed. Fra le altre informazioni ora accessibili ci sono la data di creazione della pagina e indicazioni su eventuali cambi di nome.
La nuova funzione Snooze, invece, è dedicata ai fan delle serie tv che ora hanno uno strumento per evitare spoiler. Basta indicare una parola o una frase (il titolo della serie tv, quindi) e sul feed non apparirà alcun post che la contiene, sia esso proveniente da persone, pagine o gruppi. A proposito di gruppi: chiunque ne gestisce uno sappia che a breve potrebbe riuscire a guadagnarci qualcosa. Come? Facendo pagare l’iscrizione da 4,99 a 29,99 dollari, come già avevamo anticipato.
Fake news, troll e bulli vari rischiano di rendere Twitter un ambiente “inquinato”. Per questo motivo d’ora in poi sarà necessaria la conferma dell’e-mail, o del numero di telefono, per la creazione di un nuovo account. Sicuramente non fermerà i troll, che qualche alternativa la troveranno, ma quantomeno renderà un po’ più difficile la vita a chi vuole creare mille falsi account solo per seminare un po’ di zizzania.
Sbarca su Linkedin un formato pubblicitario introdotto da Facebook già da anni: il carosello. Ora i brand hanno uno strumento in più per raccontare la propria storia.