È la tipica domanda che chiunque lavori nel marketing sente con una certa frequenza, nonché una delle più difficili a cui dare risposta: “sì, ma mi garantisci che poi sono primo su Google?”.
Chi risponde di sì, nella maggior parte dei casi sta prendendo per i fondelli il suo cliente, fosse solo per il fatto che è impossibile dare una simile garanzia. Un sito può posizionarsi primo in un particolare periodo di tempo su specifiche chiavi di ricerca, questo sì, ma un “primo su Google” è un’affermazione vuota tanto quanto il “il cibo migliore del mondo”: un mero punto di vista.
Il sito di un dentista potrà risultare il primo per la ricerca “ambulatorio dentistico Milano Brera” e sprofondare in terza pagina o peggio quando si cerca il più comune “dentista in zona Milano Brera”. Allo stesso modo, una palestra ottimamente posizionata per la ricerca “palestra con piscina olimpionica Torino” potrebbe risultare quasi introvabile a chi si limita a cercare “palestra Torino”.
Quando si lavora sull’ottimizzazione SEO bisogna partire sempre pensando a cosa cercheranno gli utenti: cosa “chiede” a Google chi ha bisogno di un meccanico? Si limita a cercare quello più vicino? Ne cerca uno specializzato in un marchio automobilistico? Indica con più precisione il problema (cambio pneumatici, riparazione frizione…)? Una volta chiare queste informazioni si può iniziare a ragionare su quali parole “puntare” e impegnarsi in modo da intercettare quelle ricerche. Non pensate che basti mettere due parole negli appositi spazi. Fare SEO richiede un lavoro ben più complesso che alla giusta scelta delle keyword affianca un certosino di lavoro di costruzione di backlink, sia interni sia esterni. Sebbene non sia pubblico l’algoritmo che Google usa è noto che tiene in grande considerazione il numero di link in entrata: se tante persone citano un articolo, sarà considerato importante o autorevole, posizionandosi ai primi posti delle ricerche. Ottenere questi link e richiede tempo e pazienza, oltre a una valida strategia editoriale. Inutile dire che i risultati non saranno immediati. Non è che cambiando qualche parametro nel pannello di Yoast basteranno pochi minuti per scalare i risultati: bisognerà aspettare che Google indicizzi il tutto, che la pagina si popoli di nuovi contenuti e che i lettori si dimostrino interessati. Ci possono volere settimane, anche mesi nel caso di keyword “difficili”, cioè con alto volume di traffico ed elevata competizione.
Quando poi si raggiungono i risultati sperati non ci si può sedere a godersi il risultato. Una volta posizionati fra i primi bisogna rimanerci, cosa che richiede un lavoro forse meno intenso ma continuo, fatto di costante verifica e aggiornamento.
In conclusione, non fate l’errore di sottovalutare l’importanza del SEO, né di affidarla a qualcuno del marketing come compito da svolgere nei tempi morti, se ci tenete ad avere un sito sempre ben posizionato.