Pubblica amministrazione: da settembre senza carta! - Hydrogen Code
giugno 23, 2016

Più di un anno fa, precisamente il 12 gennaio 2015, sulla Gazzetta Ufficiale, veniva pubblicato un decreto dal nome lunghissimo “Regole tecniche in materia di formazione, trasmissione, copia, duplicazione, riproduzione e validazione temporale dei documenti informatici nonché di formazione e conservazione dei documenti informatici delle pubbliche amministrazioni”.

Dietro al burocratese si nasconde un concetto piuttosto semplice: tutti i documenti della PA dovranno essere archiviati in digitale, facendo a meno della carta. Questo include anche le comunicazioni col cittadino. Non è una novità dal momento che tali regole erano state già stabilite nel CAD del 2005, ma con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale è stato ufficializzato l’obbligo di passare al digitale. Dal momento della pubblicazione, le amministrazioni hanno avuto 18 mesi di tempo per adeguarsi. In parole povere, da settembre potremmo dire addio a carta, fax e tutte queste obsolete procedure quando comunichiamo con la PA. 

Manca ormai pochissimo, eppure nessuno ne parla. Ci si aspetterebbe una massiccia comunicazione da parte del governo per spiegare ai suoi cittadini l’arrivo di una simile novità, eppure fra le istituzioni regna il silenzio. Strano per una novità di una simile portata, che dovrebbe cambiare radicalmente sia la gestione degli archivi statali, sia il rapporto fra i cittadini e le istituzioni semplificando una serie di procedure oggi farraginose.

Cosa sappiamo al momento? A essere sinceri, davvero poco. Molto probabilmente non basterà il nostro account di Gmail o Yahoo per poter evitare lunghe code negli uffici comunicali e bisognerà fare affidamento sulla PEC, la Posta Elettronica Certificata. Un servizio (a pagamento) obbligatorio per le aziende ma non certo per il cittadino comune che, fino al 2014 poteva contare sulla gratuita PAC, fallita miseramente e ora inutilizzabile. Sarà quindi necessario pagare qualche euro all’anno per poter usufruire di questi servizi? Sembrerebbe di sì, anche se non abbiamo certezze a riguardo nonostante varie ricerche su Internet. 

L’impressione è che, al di là di annunci sbandierati, siano pochi i comuni davvero pronti alla rivoluzione digitale. Se anche poi saranno tutti a norma il rischio è che pochi cittadini se ne rendano conto e continuino con le solite lente e macchinose procedure che prevedono ancora la vecchia, scomoda e costosa carta. Il tutto mentre, silenziosamente, le varie PA cercheranno pian piano di adeguarsi con tutti i problemi che inevitabilmente salteranno fuori.

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