Vendiamo prodotti o emozioni? Siamo passati dal mercato di massa al taylor-made.
Questa è la domanda emersa in un articolo di qualche tempo fa proposto da “Sole 24”. Sembra infatti che le generazioni più giovani, quelle dei Millennials e della Z generation, oltre ad essere le più digitalizzate sono anche quelle più aperte all’esperienza emozionale.
Sono le generazioni degli influencer e dell’attivismo a favore delle minoranze e dell’ecologia.
Se un tempo infatti i grandi movimenti di massa guidavano gli stimoli economici ed uniformavano i risparmiatori affinché tutti possedessero lo stesso oggetto, oggi la cultura del taylor-made personalizza il prodotto e punta al lancio di valori universali condivisi dalla maggioranza.
La sfida delle aziende di oggi è quella di attirare l’attenzione facendo colpo proprio sui valori emozionali che guidano i consumatori. Non c’è più un individualismo sfrenato, piuttosto oggi si sogna in grande, pensando al benessere comune.
Chi saprà catturare quesi valori e lo spirito che emoziona grandi numeri di persone, riuscirà anche a posizionarsi in maniera ottimale sul mercato.
Nel 1913 il pittore russo Vasilij Vasil’evič Kandinskij realizzò l’opera “Composizione VII”. Il quadro sarà destinato a diventare uno dei più famosi dell’autore.
Siamo in piena belle époque, periodo di gioia e spensieratezza. Tuttavia l’autore concentra la sua attenzione su temi apocalittici e drammatici. In particolare, il quadro in questione riprende il tema del Diluvio Universale.
Sembra quasi che il pittore russo avesse profetizzato l’arrivo imminente della Grande Guerra che di li a poco avrebbe travolto l’Europa.
L’opera è una mappa di emozioni, le stesse che riusciva a percepire nell’animo dei suoi contemporanei. Ansia e paura per qualcosa di inaspettato. Insomma la famosa quiete prima della tempesta.
Se da un lato Kandinskij riuscì a interpretare il sentimento comune grazie alle sue doti d’artista, a noi spetta quello di farlo con gli strumenti che oggi la tecnologia ci propone.
Questi tool moderni sono molteplici. Le tecniche di neuro e bio marketing per esempio ci forniscono informazioni utili sul sentiment delle persone.
Tuttavia, gran parte di queste indagini è effettuata su grandi numeri, sottoponendo i test a una persona alla volta. Si può provare ad unire i puntini per evidenziare un quadro completo della situazione, ma difficilmente riusciremo a restituire una visione globale e dialogante dei dati ottenuti.
Il problema principale infatti è riuscire a connettere fra loro più dati, spesso contrastanti l’uno con l’atro, di modo che dal grande mare di voci si sollevi l’unica voce più forte che è quella della società intera. Esattamente come un coro che ha mille voci ma un unico suono.
Le molteplici voci sono formate da parole.
Le parole che usiamo non sono pietre ma vivono della complessità delle nostre emozioni.
Il tool è stato sviluppato da alcuni soci della nostra agenzia proprio per migliorare le fasi di ricerca di mercato dei propri clienti.
Partendo dall’ascolto, infatti, è possibile ricreare un ambiente di dialogo effettivo tra le parti.
Aziende ed enti hanno l’opportunità di diventare pienamente consapevoli delle emozioni dei consumatori.
Da qui la creazione di una mappatura utile non solo per intervenire strategicamente ma anche per progettare ed analizzare le future evoluzioni dei consumi.
Sarà possibile comprendere:
La sfida della mappatura dei sentimenti è indispensabile per tutti gli attori economici disposti a evolvere e progredire insieme ai tempi e alla società.
I social media hanno accelerato notevolmente la capacità che ha la nostra società di mutare sentimento e di muoverci da un polo all’altro di valori.
È quindi indispensabile comprendere velocemente questi movimenti per poterli anticipare ed arrivare in anticipo sui concorrenti.